Gentile Redazione di tuttointermediari.it,
Riprendo parte dell’articolo pubblicato dal vostro organo di informazione, a firma del direttore Fabio Sgroi e relativo alla ricerca del CeTif, e rifletto su quanto sottolinea l’indagine:
“Infine l’evoluzione della rete agenziale. Dall’analisi dello scenario di riferimento e della componente risorse umane, è emersa l’esigenza per le agenzie di revisionare il proprio assetto organizzativo: «Una maggiore specializzazione dei ruoli (personale di front office vs. personale di back office), l’aggiornamento e la riqualificazione delle competenze del personale dipendente, l’identificazione e l’inserimento di figure professionali in grado di apportare nuove capacità ed esperienze rappresentano le principali leve che le compagnie stanno valutando per supportare e garantire stabilità di lungo periodo alle rete agenziale», sottolinea la ricerca. «La lente di ingrandimento delle compagnie porrà nel prossimo futuro sotto esame il personale dipendente, in modo particolare le figure dedicate alle attività amministrative». L’obiettivo unanime dichiarato dalle imprese sarà quello di «assistere queste figure con l’obiettivo di riqualificare le loro competenze, orientandole maggiormente alla relazione con il cliente, all’attività di front-office e accoglienza, e in alcuni casi persino alla vendita di prodotti e servizi assicurativi»”
Non nascondo che quanto ho riportato in grassetto è ulteriore fonte di stress delle nostre imprese agenzie. Troppo spesso nelle nostre assemblee sindacali della sezione provinciale Sna di Roma ascoltiamo voci non proprio in linea con quanto vorrebbero farci credere.
Sarà che conosciamo “abbastanza bene” le compagnie di assicurazione; sarà che quando loro vogliono “assisterci ed aiutarci” spesso comporta maggiori oneri; sarà che spesso ci ritroviamo ad essere comandati di fare e di conseguenza diventiamo loro impiegati; sarà che quando le compagnie non hanno interesse a fare alcune cose scaricano sulle imprese-agenzie operazioni (vedi vendita materiale, ritiro materiale obsoleto, giacenze di magazzino, anticipi costi di materiale e altro) e costi che altrimenti dovrebbero essere a loro carico.
Personalmente preferisco continuare a fare l’agente di assicurazione. Cioè… colui che:
- valuta il rischio;
- si aggiorna e forma costantemente;
- inventa nuove opportunità di sviluppo e lavoro.
Tutto il resto, cioè l’impiegato burocratico, l’ufficio smistamento posta, il magazzino, lo lascio volentieri fare ad altri perché non rientra nelle mie competenze. Forse sarebbe ora che le nostre varie sigle Sindacali si occupassero anche di questi aspetti che, credetemi…sono, per gli agenti, stressanti e costosissimi.
Aleardo Paoloni (nella foto) agente di assicurazione a Roma
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