Il presidente della Cpa degli agenti Ina Assitalia ritiene che la normativa che regola il funzionamento delle casse debba essere resa «più flessibile, adeguandola soprattutto nelle forme di investimento a quello che offre il mercato».
Va avanti l’inchiesta di tuttointermediari.it sull’istituto previdenziale della cassa di previdenza agenti. Ecco il contributo di Furio Palombi, presidente della Cpa per gli agenti generali dell’Ina Assitalia.
L’inchiesta di tuttointermediari.it intende descrivere non solo il quadro nel quale le casse di previdenza agenti operano nel contesto agenziale, ma anche cercando di capire cosa può essere migliorato per rendere questo istituto previdenziale più incisivo e per fare in modo che gli stessi agenti aumentino la consapevolezza di quanto importante sia uno strumento di questo tipo.
Furio Palombi, è presidente della cassa di previdenza agenti da tre anni e mezzo, anche se il mandato attualmente è scaduto e ricopre questo incarico pro tempore. A oggi aderiscono alla cassa circa 500 agenti. Il consiglio di amministrazione, lato agenti, è composto anche da Flavio Auciello e da Marco Bortoli.
Domanda. Spesso gli agenti iscritti alla Cpa tendono a sottovalutare questo istituto previdenziale. Per esempio non conoscono le varie possibilità di investimento offerte, la composizione degli stessi investimenti e altro. Perché, secondo lei?
Risposta. Andrebbe, sicuramente, pubblicizzata maggiormente questa possibilità previdenziale, creando la giusta sinergia con gli iscritti.
D. Quali sono, in breve, i vantaggi per chi aderisce a questa forma previdenziale?
R. Per come è concepita attualmente la Cassa, ogni iscritto ha poche possibilità di rischio.
D. Ritiene necessario adeguare la Convenzione nazionale per le casse di previdenza agenti? E se sì, quali articoli andrebbero modificati?
R. Sono passati troppi anni dall’introduzione della convenzione nazionale e la normativa andrebbe resa più flessibile adeguandola soprattutto nelle forme di investimento a quello che offre il mercato.
D. C’è collaborazione fra i vertici della Cpa e quelli di Anagina (Associazione nazionale agenti generali Ina Assitalia)?
R. Sì, nel rispetto delle proprie autonomie, la collaborazione e il confronto sono costanti.
D. Rapporto fra Cpa e Sindacati/Associazioni di categoria degli agenti. C’è collaborazione? Secondo lei l’idea di creare un organismo (costituito da un componente per ogni cassa agenti) all’interno dei sindacati/associazioni di categoria degli agenti per analizzare i vari aspetti/problematiche e avere una visione comune potrebbe essere utile oppure no?
R. Sicuramente sì. L’importante è non creare luoghi di potere che vadano a ledere il vero spirito della Cassa, che è quello di garantire ai propri iscritti un congruo risparmio previdenziale.
Fabio Sgroi
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INCHIESTA SULLE CASSE DI PREVIDENZA AGENTI – Interviste pubblicate: Alessandro Belluscio (agenti La Fondiaria) – Massimo Binini (Associazione Gruppo agenti Itas) – Umberto Calabresi (agenti Ergo) – Carlo Bovina (agenti Liguria) – Gianfranco Cavarretta (Gruppo agenti Cattolica e Agenti uniti Tua) – Renato Mortarotti (Associazione agenti UnipolSai) – Francesco Cabrini (agenti Groupama) –