Al via una inchiesta finalizzata a capire in che modo questo istituto previdenziale, spesso sottovalutato dagli iscritti, può essere migliorato e reso più appetibile. La parola ad Alessandro Belluscio.
Da anni si discute della necessità di aggiornare la convenzione nazionale per le casse di previdenza per gli agenti di assicurazione, stipulata nell’ormai lontano 24 giugno 1953 a Milano fra l’Ania e l’Associazione nazionale fra gli agenti di assicurazione.
La convenzione è nata con l’obiettivo di costituire nel corso del mandato agenziale una cassa di previdenza da corrispondere all’agente alla cessazione dell’attività o ai suoi eredi (l’adesione alla cassa è obbligatoria). Col passare degli anni si è manifestata da più parti la necessità di una rivisitazione per rendere l’istituto più flessibile.
C’è poi un altro problema. Gli accantonamenti vanno investiti anche globalmente nei termini prestabiliti dalla convenzione, ma sempre ripartiti in conti individuali in nome di ciascun agente. Spesso succede che gli agenti iscritti alla cassa tendono a sottovalutare questo istituto e magari non hanno consapevolezza delle varie possibilità di investimento a disposizione.
Insomma quello delle casse di previdenza è un tema di cui si parla poco. È per questo che tuttointermediari.it ha deciso di accendere un faro, descrivendo non solo il quadro nel quale questo istituto previdenziale opera nel contesto agenziale, ma anche cercando di capire cosa può essere migliorato per renderlo più incisivo e per fare in modo che gli stessi agenti aumentino la consapevolezza di quanto importante sia uno strumento di questo tipo.
tuttointermediari.it ha così sentito i vari presidenti delle casse di previdenza agenti.
Il primo contributo è quello di Alessandro Belluscio (nella foto), 66 anni, presidente della cassa di previdenza agenti La Fondiaria e agente a Vicenza. Belluscio presiede la Cpa da 6 anni (il mandato scade a fine 2017) e a oggi vi aderiscono circa 600 agenti. Il consiglio di amministrazione, lato agenti, è composto anche da Donatella Verdiani e Giuseppe Martinelli.
Domanda. Spesso gli agenti iscritti alla Cpa tendono a sottovalutare questo istituto previdenziale. Per esempio non conoscono le varie possibilità di investimento offerte, la composizione degli stessi investimenti e altro. Perché, secondo lei?
Risposta. Sono in particolare i nuovi agenti, che forse temono di investire la quota di cui possono disporre in investimenti non profittevoli. Se guardiamo l’andamento degli investimenti finanziari negli ultimi anni non hanno torto. Preferiscono lasciare nella loro cassa di previdenza i loro risparmi e la cassa non li ha mai delusi. Gli agenti più “anziani” hanno, nel passato, usufruito abbondantemente degli investimenti propri. Ora anche quest’ultimi, saggiamente, preferiscono lasciarli nella gestione prudenziale della cassa.
Domanda. Quali sono, in breve, i vantaggi per chi aderisce a questa forma previdenziale?
Risposta. Risparmio in un salvadanaio sicuro, quello della cassa, da aprire e senza sorprese alla scadenza del loro mandato agenziale.
D. Ritiene necessario adeguare la Convenzione nazionale per le casse di previdenza agenti? E se sì, quali articoli andrebbero modificati?
R. Sono passati circa 70 anni dall’entrata in vigore della legge che regola la materia. È necessario una modifica generale che aggiorni e renda più flessibile la gestione delle casse di previdenza. Non bastano alcuni ritocchi.
D. C’è collaborazione fra i vertici della Cpa e quelli del Gruppo agenti La Fondiaria? Se sì, in che misura si realizza questa sinergia?
R. Certo, nella rispettive autonomie, il confronto e il contatto è continuo.
D. Rapporto fra Cpa e Sindacati/Associazioni di categoria degli agenti. C’è collaborazione? Secondo lei l’idea di creare un organismo (costituito da un componente per ogni cassa agenti) all’interno dei sindacati/associazioni di categoria degli agenti per analizzare i vari aspetti/problematiche e avere una visione comune potrebbe essere utile oppure no?
R. Certamente. È però importante non sindacalizzare le casse, che devono essere gestite in materia autonoma e professionale, nell’interesse degli agenti.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA