sabato 06 Settembre 2025

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RAMO MALATTIA: I NUMERI DEL 2014, LA DISTRIBUZIONE, GLI ATTORI, LE STIME PER IL 2015

Il ramo ha registrato, alla fine dello scorso anno, una contrazione dello 0,8%. Quello agenziale rimane il canale più utilizzato, ma avanza la vendita diretta. Fra i gruppi e le singole imprese, cresce significativamente Rbm Salute.

 

 

sanitàDopo aver analizzato i rami infortuni, perdite pecuniarie, Rc generale, incendio ed elementi naturali e Altri danni ai beni,  tuttointermediari.it focalizza l’attenzione sul ramo Malattia (prestazioni forfettaria, indennità temporanee e forme miste). Alla fine del 2014, questo ramo ha registrato, in termini di premi contabilizzati del lavoro diretto, una contrazione dello 0,8% (2.056,5 milioni di euro) rispetto all’anno precedente.

L’indicatore oneri per sinistri (loss ratio, includono rispetto al costo dei sinistri di competenza anche l’eventuale sufficienza/insufficienza degli importi riservati dei sinistri accaduti in anni precedenti) ha segnato un miglioramento, passando dal 71,1% del 2013 al 67,8% del 2014). Le spese di gestione (expense ratio, comprendono le spese di amministrazione attinenti alla gestione tecnica e gli oneri per l’acquisizione dei contratti, per la riscossione dei premi e per l’organizzazione e il funzionamento della rete distributiva) del ramo malattia sono rimaste pressoché stabili, diminuendo leggermente e passando al 23,8% (da 24%). Per quanto riguarda il risultato del conto tecnico, l’incidenza del ramo malattia sul totale dei premi è pari al 7,7% (4,8% nel 2013).

DISTRIBUZIONE – Secondo i dati dell’Ania, il canale agenti ha intermediato nel corso del 2014 premi per 916,9 milioni di euro (-9%), con una incidenza del 44,6% (48,6% nel 2013). Seguono i broker (premi stabili, pari a 488,5 milioni, incidenza nel 2014 pari al 23,8% contro il 23,6% del 2013) e la vendita diretta (premi in aumento a 490,2 milioni, pari al +18,2%, incidenza del 23,8%). Staccati gli sportelli bancari (premi a -4%, incidenza del 6,7% contro il 6,9%) e i promotori finanziari e le sim (incidenza nel 2014 dell’1,1%).

GLI ATTORI – Nella classifica Ania (prime 5 posizioni) dei premi del lavoro diretto in base ai gruppi di imprese, al primo posto si conferma Generali, che ha raccolto nel 2014 premi per 558,9 milioni di euro (in calo del 6,8% rispetto al 2013) e incide per il 27,2% sul totale dei premi. In seconda posizione c’è ancora il gruppo assicurativo Unipol (518,5 milioni di euro, -6,9%) e una incidenza del 25,2%. Invariata anche la terza posizione, con Rbm Salute che ha raccolto premi per 261,8 milioni, ma in netta ascesa rispetto all’anno precedente (+42%). Quarta piazza per il gruppo assicurativo Allianz a quota 188,4 milioni di euro (+2,2%). Si conferma al quinto posto Reale Mutua, con premi pari a 101,6 milioni (+5,2%). In questo ramo, il gruppo assicurativo che ha fatto segnare la crescita più alta (2014 su 2013) è stato Bancassurance Popolari Danni (+167,5%). Il gruppo Assicuratrice Milanese ha, invece, segnato un -22%.

Vediamo adesso la classifica per singola impresa. Al primo posto si conferma Generali Italia che ha raccolto premi per 458,9 milioni di euro (-8,6%). Sorpresa al secondo posto, dove Rbm Salute (nel 2013 era quarta) scavalca UnipolSai Assicurazioni, dopo aver raccolto premi per 261,8 milioni di euro (+42%). Si conferma al terzo posto UniSalute, vicinissima a Rbm Salute, con premi raccolti pari a 261,4 milioni (+9,2%). Scende al quarto posto UnipolSai Assicurazioni (240,8 milioni, -19,4%). Resta quinta Allianz con premi per 172,2 milioni di euro (-1,8%). La variazione positiva più netta è quella di Afi Esca Iard (+800%); quella negativa di Intesa Sanpaolo Vita (-98,5%).

PREVISIONI PER IL 2015 – Secondo le stime dell’Ania, alla fine del 2015 i premi dovrebbero salire leggermente da 2.057 milioni di euro a 2.077 milioni di euro (+1%).

Fabio Sgroi

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