Alla fine dello scorso anno, il ramo ha registrato un incremento della raccolta premi pari al 4,3%. Quello agenziale rimane ampiamente il canale più utilizzato, anche se cala l’incidenza. Nessuna novità nelle prime cinque posizioni dei player.
Dopo aver analizzato i rami infortuni, perdite pecuniarie, Rc generale e incendio ed elementi naturali, tuttointermediari.it focalizza l’attenzione sul ramo Altri danni ai beni. In questo ramo è classificato ogni danno subìto dai beni (diversi da quelli compresi nei rami Corpi di veicoli terrestri, ferroviari, aerei, marittimi, lacustri e fluviali e merci trasportate) causato dalla grandine o dal gelo, nonché da qualsiasi altro evento, quale il furto, diverso da quelli compresi nel ramo incendio ed elementi naturali.
Alla fine del 2014, questo ramo ha registrato, in termini di premi contabilizzati del lavoro diretto, un incremento del 4,3% rispetto all’anno precedente (2.777 milioni di euro). L’indicatore oneri per sinistri (loss ratio, includono rispetto al costo dei sinistri di competenza anche l’eventuale sufficienza/insufficienza degli importi riservati dei sinistri accaduti in anni precedenti) ha segnato un peggioramento, passando dal 67,7% del 2013 al 69,7% del 2014). Le spese di gestione (expense ratio, comprendono le spese di amministrazione attinenti alla gestione tecnica e gli oneri per l’acquisizione dei contratti, per la riscossione dei premi e per l’organizzazione e il funzionamento della rete distributiva) del ramo Atri danni ai beni sono diminuite leggermente al 29,3% (da 29,7%). Per quanto riguarda il risultato del conto tecnico, l’incidenza del ramo Altri danni ai beni sul totale dei premi è negativa per il 4,5% (-2,6% nel 2013).
DISTRIBUZIONE – Secondo i dati dell’Ania, il canale agenti ha intermediato nel corso del 2014 premi per 2.155 milioni di euro (+1,6%), con una incidenza del 77,6% (79,7% nel 2013). Seguono i broker (premi a +30,9%, incidenza nel 2014 pari al 17,5% contro il 13,9% del 2013), gli sportelli bancari (premi a +0,7%, incidenza del 2,5% contro il 2,6%), la vendita diretta (premi a -34,7%, incidenza del 2,4% contro il 3,8%) e i promotori finanziari e le sim (incidenza nel 2014 dello 0,1%).
GLI ATTORI – Nella classifica Ania (prime 5 posizioni) dei premi del lavoro diretto in base ai gruppi di imprese, nessuna sorpresa. Al primo posto si conferma Generali, che ha raccolto nel 2014 premi per 731,6 milioni di euro (+8,2% rispetto al 2013) e incide per il 26,3% sul totale dei premi. In seconda posizione c’è ancora il gruppo assicurativo Unipol (595,3 milioni di euro, -3%) e in terza Reale Mutua, che ha raccolto premi per 263,7 milioni (+1,6%). Resta quarto il gruppo assicurativo Allianz, a quota 254,7 milioni di euro (+8%), mentre il gruppo Cattolica Assicurazioni rimane quinto con premi pari a 249,2 milioni (-9,8%). In questo ramo, il gruppo di imprese che ha fatto segnare la crescita più alta (2014 su 2013) è stata Nobis Assicurazioni (+156,6%). Il gruppo Assicuratrice Milanese ha, invece, segnato un -24,6%.
Vediamo adesso la classifica per singola impresa. Al primo posto si conferma Generali Italia che ha raccolto premi per 705,4 milioni di euro (+8,3%), seguita come nel 2013 da UnipolSai (584,7 milioni, -0,2%). Si confermano al terzo posto Allianz, con premi raccolti pari a 247,9 milioni (+8,3%) e al quarto Reale Mutua con 202,1 milioni (+3,4%). E quinta posizione confermata anche per Zurich Insurance Plc (158,7 milioni, -0,9%). La variazione positiva più netta è quella di Inter Partner Assistance (+222,2%); quella negativa di Assurant General Insurance (-87,5%).
Fabio Sgroi
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