I dati dell’Ania si riferiscono al 2014. Napoli ancora prima, ma anche al nord…
Dopo aver visto tutti i numeri del 2014 relativi alla frequenza dei sinistri e relativo costo medio, tuttointermediari.it focalizza l’attenzione, in questo articolo, sulla distribuzione dell’indicatore di frequenza sinistri a livello territoriale.
Secondo i dati resi noti dall’Ania, la provincia dove si è registrato il valore più elevato nel 2014 è Napoli (10%), con oltre il 60% in più della media nazionale (6%). Anche in alcune province della Toscana, evidenzia l’Ania, la frequenza sinistri ha mostrato valori superiori alla media nazionale: in particolare a Prato (8,5%), a Firenze (6,9%) e a Pistoia (6,6%).
Più in generale, in molte delle città più grandi, dove la circolazione e quindi l’esposizione al rischio di incidente è più elevata, a prescindere dalla zona geografica, si sono osservati valori della frequenza sinistri oltre la media nazionale (Genova, Roma, Torino, Palermo e Milano).
Le province del nord est si confermano anche nel 2014 quelle dove la frequenza sinistri è risultata più bassa. In particolare Rovigo è la città dove l’indicatore ha segnato il minimo (3,6%), così come in altre province del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia l’indicatore tecnico non ha superato il 4%.
Valori inferiori alla media nazionale si sono registrati anche in alcune province del sud Italia come Foggia (4,7%), Brindisi (4,6%), Agrigento (4,8%), Catanzaro (4,5%), Cosenza (4,5%), Lecce (4,6%) e Enna (4,3%), oltre che a Potenza (4,2%) e Oristano (4,1%).
Sempre secondo i dati resi noti dall’Ania, nella maggior parte delle province italiane nel 2014 la frequenza sinistri è migliorata. In particolare è Rieti la provincia dove si è registrata la riduzione maggiore rispetto al 2013 (-6,6%), seguita da Catanzaro (-6,3%), Roma, Reggio Calabria, Grosseto, Udine e Oristano (con diminuzioni intorno al -6,1%).
A Verbania ed Enna, invece, l’indicatore è salito in media del 3%, mentre a Sondrio, Novara e Caltanissetta l’aumento medio è stato del 2,4%. Lo spaccato completo si può vedere nella tabella sopra (cliccare per ingrandire)
Fabio Sgroi
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