Un convegno ha posto l’attenzione sull’urgenza e sulla necessità di un obbligo assicurativo effettivo per la categoria, a tutela del patrimonio dei professionisti, soprattutto di quelli giovani, che si affacciano alla carriera, ma soprattutto a tutela dei clienti, talvolta danneggiati da errori degli avvocati.
Come annunciato da tuttointermediari.it, venerdì scorso si è svolto, a Roma, il convegno dal titolo Responsabilità Civile e Assicurazione Obbligatoria nella Professione Forense, organizzato da Insurance Skills Jam, Asla (Associazione degli studi legali associati) e dal broker Aon.
Si è parlato, in particolare, dell’obbligo assicurativo non ancora effettivo causa la mancata emanazione del decreto ministeriale, e dell’offerta che il mercato assicurativo prevede attualmente e conta di fornire alla categoria, una volta divenuto effettivo questo obbligo.
Il dibattito (nella foto a sinistra), moderato da Francesco Giorgino, giornalista della Rai, ha visto confrontarsi i rappresentanti delle organizzazioni istituzionali e politiche dell’Avvocatura – Cassa Forense, Consiglio nazionale forense e Oua (Organizzazione unitaria dell’avvocatura) con la partecipazione del Ministero della Giustizia, e ha riguardato l’urgenza e la necessità di un obbligo assicurativo effettivo per la categoria, a tutela del patrimonio dei professionisti, soprattutto di quelli giovani, che si affacciano alla carriera, ma soprattutto a tutela dei clienti, talvolta danneggiati da errori degli avvocati.
Lucio Del Paggio, del consiglio nazionale forense, ha riferito di lavorare a stretto contatto con il Ministero per l’individuazione della migliore declinazione dei limiti e delle condizioni contrattuali necessarie, anticipando il proprio convincimento della necessità di una copertura di tipo collettivo di base per tutti. Nunzio Luciano per la Cassa Forense e Pietro Faranda per Oua, hanno evidenziato la necessità di un maggior impegno per aumentare la coscienza dei rischi professionali e l’opportunità di un dialogo continuo teso a perseguire gli obiettivi comuni, quali quello dell’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo. Tamara De Amicis, in rappresentanza del Ministero della Giustizia, ha rassicurato i presenti sulle buone possibilità che il decreto venga emesso entro la fine del 2015.
Nella sessione giuridica sono stati ricordati i principi fondamentali della Rc nell’esercizio della professione forense, con riferimento sia agli orientamenti della giurisprudenza di merito (Stefano Giove) di legittimità (Francesco M. Cirillo), sia della dottrina (Enrico Del Prato) che ha posto in rilievo la caratteristica di obbligazione la funzione del codice deontologico quale parametro di riferimento per l’individuazione di una condotta negligente nella prestazione d’opera professionale. Sara Landini ha confrontato l’obbligo assicurativo previsto dal nostro legislatore con quello da tempo in vigore in Francia e Germania. Giovanna Volpe Putzolu ha illustrato le ragioni della assoluta compatibilità con il nostro sistema giuridico della più attuale e diffusa tipologia di polizza, cosiddetta claims made, rispetto alla ormai desueta forma loss occurence.
I lavori nel pomeriggio sono ripresi con la presentazione del volume pubblicato da Asla, a cura di Michele Sprovieri, nel quale sono stati raccolti i contributi sull’argomento di alcuni degli studi facenti parte dell’associazione, con particolare riguardo alla stretta correlazione nella moderna concezione della professione, fra organizzazione e rischi professionali, da considerare con massima attenzione nella quantificazione del costo delle future coperture assicurative obbligatorie.
Nell’ambito del convegno si è svolta anche una tavola rotonda a cui hanno partecipato esponenti del settore assicurativo (nella foto a destra), che ha messo in evidenza le attuali soluzioni utilizzate per l’acquisizione di informazioni necessarie per poter fornire coperture idonee e conferenti all’attività effettivamente esercitata nel settore di competenza da ogni avvocato e della necessità di una maggiore interazione fra assicuratori e assicurati per la migliore conoscenza e quotazione dei rischi della professione forense.
Su un punto tutti i partecipanti hanno concordato: «L’insostenibilità economica e l’anacronismo tecnico delle coperture che ancora individuano il sinistro nell’errore e non invece nel danno provocato al cliente». (fs)
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