Il Gruppo Agenti Cattolica Duomo UniOne si dice disponibile a cavalcare le innovazioni tecnologiche. Ma anche la mandante deve fare la sua parte. Parla il presidente Salvatore Palma.
Noi siamo pronti al cambiamento, ma la compagnia deve supportarci fornendo gli strumenti adeguati e soprattutto “condivisi”. In poche parole è questa la richiesta principale che il Gruppo Agenti Cattolica Duomo UniOne (circa 190 iscritti) ha avanzato alla propria mandante e di cui si è discusso al congresso di medio termine del gruppo agenti (il 47esimo) che si è tenuto la settimana scorsa a Desenzano del Garda (Brescia). Un congresso importante, a distanza di un mese dalla presentazione del Piano triennale 2014-2017 presentato dalla compagnia.
In un articolo a parte, tuttointermediari.it ha riportato, in esclusiva, i passaggi principali della mozione finale. In questa intervista a Salvatore Palma (nella foto accanto), presidente della rappresentanza agenziale, va a fondo. Ed ecco che cosa è emerso.
Domanda. Che congresso è stato quello di Desenzano?
Risposta. I lavori sono andati molto bene, c’è stata una buona partecipazione degli agenti iscritti al gruppo. Abbiamo scelto un titolo, Oggi è già domani, imperniato sulla necessità da parte anche delle agenzie di imprimere un impulso a quello che è il nuovo che avanza. Il riferimento è alla digitalizzazione, alle opportunità oggi offerte dal mondo dei social, di internet, anche per sviluppare l’attività assicurativa. La nostra mozione finale è in linea con i piani di sviluppo della compagnia: in sostanza abbiamo chiesto di metterci a disposizione gli strumenti finanziari ed economici per sostenere lo sviluppo delle agenzie.
D. In quale stato si trovano oggi le agenzie Duomo? Di cosa hanno bisogno?
R. Come per tutto il mercato, le agenzie Duomo hanno bisogno di ritrovare una nuova professionalità che parte dalla necessità di mettere il cliente al centro della loro attività, attraverso un maggiore profilo consulenziale, utilizzando strumenti innovativi e tutto ciò che ci mette a disposizione il mondo informatico. È questo lo scenario nel quale ci troviamo adesso.
D. Anche perché c’è un rischio disintermediazione….
R. Esattamente. Noi non vogliamo correre questo rischio, tanto è vero che l’obiettivo che ci siamo posti è quello di intercettare gli assicurati anche attraverso l’utilizzo di questi canali. Nel piano triennale Cattolica ha sottolineato che la rete è al centro del suo sistema distributivo, anche ricorrendo a questa innovazione tecnologica e alla sinergia fra le varie reti.
D. Il Gruppo agenti Cattolica Duomo UniOne che cosa chiesto alla mandante? (Nella foto a destra, un momento del congresso di Desenzano)
R. Semplicemente il sostegno all’attività di sviluppo e alla disponibilità di cambiamento sottolineata dalla platea. Vuol dire mettere a disposizione prodotti condivisi con la rappresentanza degli agenti e fornire quel sostegno economico per supportare le riorganizzazioni agenziali. Noi abbiamo un elemento di criticità, vale a dire le dimensioni di una parte della rete, che è sotto il milione di euro in un mercato dove il portafoglio medio è di 2,4 milioni di euro. Più in generale, il portafoglio medio delle agenzie Duomo è di circa 1,4 milioni di euro.
D. Quante agenzie sono al di sotto di questa media?
R. Circa il 40%
D. Sotto questo aspetto la compagnia vi sta sostenendo?
R. Guardi, in questi anni si è proceduto a delle riorganizzazioni, la compagnia è sempre stata disponibile. Quello che chiediamo è una maggiore rispetto al passato, nonostante questo sia già stato fatto.
D. Quali sono i progetti del Gruppo agenti per il futuro?
R. Svilupperemo i punti principali della mozione finale del congresso di Desenzano. A breve incontreremo la dirigenza e avvieremo i tavoli tecnici, anche per avere un catalogo prodotti più aggressivo rispetto a quello oggi in uso da parte della rete. C’è un aspetto da considerare: Cattolica oggi sta crescendo più del mercato in tutti i settori; nell’auto e in tutti i rami elementari sta registrando risultati tecnici molto buoni, che riflettono una capacità professionale alta della rete. Nella mia relazione congressuale ho parlato proprio della necessità di salvaguardare le professionalità oggi esistenti. Lo sviluppo tanto sottolineato dalla compagnia in sede di presentazione del piano triennale deve tenere in considerazione questo fattore: la professionalità esistente nella rete. C’è un piano di investimenti importanti. Cattolica investirà 500 milioni di euro nei prossimi anni e noi vogliamo intercettarne una parte a favore delle agenzie.
D. Come è la relazione con la mandante?
R. Con la dirigenza della compagnia c’è ampia sintonia, soprattutto sui temi del futuro e sul lavoro che, insieme, ci aspetta nei prossimi tre anni. Questo mi sembra molto positivo, in un momento caratterizzato da una contrapposizione sindacale e in uno scenario in cui l’Ania è meno aperta a sentire l’opinione degli agenti. Cattolica punta sul canale agenziale. Non mi sembra una cosa da poco.
Fabio Sgroi
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