L’ex numero uno di Agenti Groupama Italia: «Ritengo che, se escludo la liquidazione coatta della compagnia Tirrena, quest’ultimo sia stato uno dei bienni più complicati per una giunta agenti che io ricordi. Si poteva far meglio? Sì, ma ho fatto tutto con onestà intellettuale e senza lesinare impegno, per tentare di rappresentare e tutelare al meglio, indistintamente, tutti i colleghi».

«Faccio un passo di lato, resto nella squadra, mi tolgo solo la fascia di capitano e la consegno a un altro, ma che sia chiaro a tutti: continuerò a dare il mio contributo nel governo di questa giunta». Angelo Mangano, fino a qualche settimana fa presidente di Agenti Groupama Italia (Agit), non ha alcuna intenzione di abbandonare la nave. Anzi. Vuole continuare a dare una mano alla rappresentanza agenziale, che oggi è presieduta da Massimo Annesi (nella gestione Mangano era il vicepresidente).
Mangano è stato eletto presidente nell’ottobre del 2018, subentrando a Mauro Franchi. Nel corso dell’ultimo congresso elettivo di Agit, l’ormai ex presidente ha ripercorso gli oltre due anni alla guida del gruppo. Due anni travagliati, in cui è successo di tutto.
«Ritengo che, se escludo la liquidazione coatta della compagnia Tirrena, quest’ultimo sia stato uno dei bienni più complicati per una giunta agenti che io ricordi», ha affermato Mangano leggendo la sua relazione nel corso dell’ultimo congresso. «Una legislatura anomala della quale posso dire di non essermi fatto mancare nulla: uno dei periodi più complicati della storia di Groupama; il repentino e inaspettato cambio dell’amministratore delegato della compagnia; il Covid e le sue drammatiche conseguenze; il sentirmi dire (nello stesso momento) che eravamo troppo duri, o viceversa, troppo morbidi verso la compagnia; colleghi, che dal giorno successivo del congresso elettivo di Bologna, che probabilmente ha lasciato in loro degli strascichi, hanno contestato duramente nei primi mesi di presidenza, creando una neppure troppo velata opposizione, manco fossimo un partito politico; fino ad arrivare alla richiesta di mie dimissioni in un’assemblea regionale con la stupefacente motivazione che non andassi d’accordo con il direttore commerciale di Groupama, cosa peraltro non vera».
Mangano ha poi ricordato (oltre alle disdette di alcuni accordi da parte della mandante) come lo scendere in campo alla fine del 2018 abbia «contribuito a rivitalizzare un gruppo agenti un po’ atrofizzato; in due congressi elettivi, sempre due liste candidate, come non avveniva da svariati anni e numeri importanti nelle presenze ai congressi».
RISULTATI RAGGIUNTI – Mangano li definisce «significativi». E li ha elencati: «un punto in più di provvigioni nel periodo del lock down; un milione in più da erogare per il rappel 2020, che è stato erogato a ben 710 agenzie contro le 420 dell’anno precedente; contributi economici di svariati milioni di euro per i rami danni auto e non auto, per le polizze in Otp e con scatola nera; dopo più di 10 anni a questa parte, si è finalmente avuta una diminuzione tariffaria nella Rc auto, prima con alcune iniziative denominate “target verdi, bianchi, salva cliente”. Ora la tariffa in vigore dal 1° giugno è stava rivista al ribasso su determinati profili, e sostanziali modifiche vi sono state dal 1° marzo anche per il Cvt; da tre mesi a questa parte si è anche avuta una maggiore erogazione di flessibilità nella Rc auto e con la nuova tariffa Cvt è aumentato lo sconto per agenzie con buoni andamenti; abbiamo ottenuto nell’istituto delle autonomie assuntive che il periodo di osservazione passasse da tre a cinque anni, in modo da poter mitigare un anno sfortunato nei sinistri, e quindi migliorare l’andamento tecnico».
E ancora: «Groupama ha accettato la nostra richiesta di far migrare nell’anno in corso tutte le agenzie su fibra ottica, per migliorare le prestazioni informatiche; è stato attivato dalla direzione distribuzione, in condivisione con Agit, un nuovo progetto per il reclutamento di collaboratori per tutte le agenzie interessate a sviluppare la rete sub-agenziale; verso fine 2020 abbiamo fatto fare dei corsi per quegli agenti che non avevano terminato le 30 ore di aggiornamento professionale (corsi totalmente finanziati da Agit)». Inoltre, c’è da segnalare la riduzione del 42% delle quote associative negli ultimi due anni («abbassando anche gli importi minimi e massimi»).
ONESTA’ INTELLETTUALE – «Sono stati due anni di forte stress e notevole impegno», ha ammesso Mangano. «Ho fatto degli errori, sicuramente si poteva far meglio, si può sempre far meglio, tutto è perfettibile, ma posso rivendicare di aver fatto tutto con onestà intellettuale e senza lesinare impegno, per tentare di rappresentare e tutelare al meglio, indistintamente, tutti i colleghi».
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA