giovedì 23 Ottobre 2025

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«LA MIA ESPULSIONE DALLO SNA? UNA FARSA DECISA A TAVOLINO»

Francesco Saporito, membro dell’ufficio di presidenza dell’Associazione Agenti UnipolSai e consigliere di amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario, non è per niente sorpreso e ritiene che dietro la decisione del collegio dei probiviri ci sia una questione politica. E dice: «Il mio rapporto con il Sindacato nazionale agenti si è chiuso da tempo…».

 

Saporito Francesco«Non avevo dubbi. Si tratta di una decisione politica pensata, deliberata, costruita e messa in atto. L’unico modo che questo gruppo dirigente dello Sna ha per abbattere un avversario è cacciarlo. E cosi è stato». È un Francesco Saporito (nella foto) sereno quello che risponde alle domande di tuttointermediari.it. Quasi come aspettasse da un momento all’altro il provvedimento di espulsione dal Sindacato nazionale agenti, deciso dal collegio dei probiviri dello Sna.

Saporito, attuale membro dell’ufficio di presidenza dell’Associazione agenti UnipolSai e consigliere di amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario, non si scompone più di tanto. «In questi anni l’Associazione agenti UnipolSai ha dimostrato di saper contrastare la politica di questo gruppo dirigente che, dopo la scissione che ha portato alla nascita di Anapa, aveva ancora un’altra operazione da fare e cioè fare secchi gli unici che si opponevano in maniera netta e strutturata».

Domanda. L’accusa è quella di aver violato l’articolo 4 dello statuto Sna: non può essere, né rimanere iscritto «chiunque svolga attività nel settore assicurativo in rapporto diretto subordinato o parasubordinato, o comunque a qualsiasi titolo, con le imprese di assicurazione e loro collegate». È questo un passaggio che si presta a svariate interpretazioni. Lei come si difende?

Risposta. Ribadisco che si tratta di una questione prettamente politica. Innanzitutto il collegio dei probiviri si è interessato al caso a quasi un anno dalla mia nomina nel consiglio di amministrazione del Gruppo Unipol. In passato altri iscritti allo Sna si sono trovati nella stessa situazione, penso per esempio all’esperienza di Itas, e non è mai accaduto nulla. E poi non ci sono le argomentazioni. L’articolo 4 dello statuto dice tutto e il contrario di tutto: non si può essere iscritti al sindacato nel caso di rapporto diretto subordinato o parasubordinato. Che cosa vuol dire? Prenda il mio caso: non sono parasubordinato perché non sono dipendente di Unipol, né parasubordinato perché sono un amministratore. E poi che cosa significa a qualsiasi titolo? Che chiunque abbia rapporti con le imprese può essere espulso dal sindacato? La norma va modificata e la richiesta da tempo era stata avanzata nell’ambito della riforma statutaria che guarda caso è rimasta inascoltata…C’è poi un’altra osservazione da fare.

D. Quale?

R. La delibera del collegio dei probiviri non motiva l’espulsione. Non dice che è provato che io sia subordinato e siccome mi sono rifiutato di sottopormi al giudizio dell’organizzazione sindacale e paradossalmente non si ravvisa l’utilità per il sindacato, hanno di fatto invertito l’onere della prova. Abitualmente è l’accusa che deve dimostrare di avere ragione, non chi sottende. Questo, almeno, avviene negli organismi giuridici, ma il collegio dei probiviri non lo è. È semmai un organo politico. Io sono stato nominato consigliere nell’aprile del 2013 e le due convocazioni per iscritto da parte del collegio dei probiviri mi sono arrivate fuori i termini massimi. La seconda raccomandata è giunta addirittura tre giorni dopo la riunione che era stata indetta. Nella delibera si fa riferimento a una disponibilità telefonica. Le pare normale che un organismo che si professa giuridico convochi le persone per telefono? È una farsa finalizzata ad abbattere un modello di relazioni industriali che in questi anni ha dimostrato che con le compagnie si può discutere. Quello messo in piedi dai gruppi agenti Unipol e dalla mandante è un modello che funziona. E il Patto Unipol è la prova tangibile. In giro, invece, si vuole far credere che tutto sia circoscritto a una questione personale…

D. E invece non è così. tuttointermediari.it lo ha spiegato…

R. La nomina a membro del consiglio di amministrazione del Gruppo Unipol non è una scelta mia e nemmeno della compagnia, come vuole far credere lo Sna in maniera capziosa. Io sono stato delegato dai gruppi agenti Unipol: in una lettera firmata congiuntamente, i quattro gruppi aziendali agenti, di comune accordo, hanno designato me come rappresentante degli agenti in seno al Cda. Quello di inserire un agente nel board del gruppo Unipol è il frutto di una intesa legata al Patto Unipol.

D. Ha intenzione di impugnare il provvedimento di espulsione del collegio dei probiviri?

R. No. Il mio rapporto con lo Sna si è chiuso quando a marzo scorso sono stato convocato per la prima volta dai probiviri. L’Associazione agenti UnipolSai ha deciso di disertare il congresso farsa di luglio e per di più lo scorso 2 dicembre è fuoriuscita dal sindacato. Più volte avevo sottolineato che comunque non avrei rinnovato l’iscrizione allo Sna. In questo modello di relazioni messo in piedi dallo Sna non mi riconosco.

D. Dunque andrà avanti per la sua strada…

R. Sì, nella maniera più assoluta. L’Associazione Agenti UnipolSai sta portando avanti il progetto di una costituente. Abbiamo ricevuto una disponibilità a ragionare, a discutere, a parlare e anche qualche gruppo agenti ha mostrato interesse. Continuiamo a lavorare per creare un modello di rappresentanza nuovo.

Fabio Sgroi

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