mercoledì 10 Settembre 2025

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IVASS: DIMINUISCONO LE ORDINANZE DI INGIUNZIONE IN MATERIA DI RC AUTO: STABILI LE VIOLAZIONI RIFERITE ALLA LIQUIDAZIONE DEI SINISTRI

I dati dell’istituto di vigilanza, riferiti al 2016, mostrano un calo anche per quanto riguarda le violazioni riconducibili agli attestati di rischio. E in termini di importo…

 

auto 2Dopo aver visto i numeri sui procedimenti sanzionatori dell’Ivass nel corso del 2016, tuttointermediari.it entra nel dettaglio per quanto riguarda la tipologia delle violazioni mosse dall’istituto di vigilanza.

Per quanto concerne le ordinanze di ingiunzione, come abbiamo visto, sono state in tutto 2.126 (per un importo di 14,6 milioni di euro), di cui 1.680 (79%, in calo rispetto agli ultimi anni) sono riferite a violazioni in materia di Rc auto e 446 (21%) ad altre violazioni. In particolare, 1.263 ordinanze (59,4%, quasi come nell’anno precedente) sono riconducibili alla liquidazione dei sinistri, 112 (5,3%, in calo rispetto al 2015) agli attestati di rischio, 67 (3,1%) alla banca dati e 238 (11,2%) ad altri illeciti Rc auto.

Meno marcata è la differenza se si prende in considerazione l’importo delle ordinanze. Il totale è stato di 14,6 milioni di euro, di cui 7,95 milioni (54,4%) hanno riguardato le violazioni in materia di Rc auto e 6,65 milioni (45,6%) le altre violazioni.

In materia di Rc auto, in termini di importo la percentuale maggiore è riconducibile alla liquidazione dei sinistri (6,03 milioni di euro, 41,3%), seguita dagli attestati di rischio (quasi 411.000 euro, 2,8%), banca dati (456.424 euro, 3,1%) e altri illeciti Rc auto (1,04 milioni, 7,2%).

Le ordinanze legate a violazioni in materia di Rc auto avevano pesato per l’80,3% nel 2015, per l’84% nel 2014, per l’87,5% nel 2013 e per l’89,2% nel 2012. Le violazioni riguardanti la liquidazione dei sinistri avevano registrato un 59,7% nel 2015, 51,5% nel 2014, 65,6% nel 2013 e 80,1% nel 2012. Nel 2016 si è avuto un calo per quanto concerne le ordinanze di ingiunzione riferite alle violazioni sugli attestati di rischio: 5,3% contro il 9% nel 2015, il 17,9% nel 2014, il 16,5% nel 2013 e il 5,8% nel 2012.

Fabio Sgroi

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