sabato 06 Settembre 2025

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IL DDL CONCORRENZA CHE NON PIACE. GUIDONI: «NORME COERENTI O INEVITABILE IL RICORSO ALLA COMMISSIONE EUROPEA»

Il responsabile del settore auto dell’Ania è stato chiaro. «Chiediamo interventi coerenti che non vadano sotto la spinta demagogica di alcuni aspetti che sicuramente sono da migliorare, ma che non sono governabili». Ecco cosa ha detto al convegno di Catania…

 

Umberto Guidoni 1L’Ania non ci sta ed è pronta a dare battaglia. Non solo durante, ma anche dopo. È quello che ha fatto capire Umberto Guidoni (nella foto a lato), responsabile del settore auto dell’associazione fra le imprese assicurative, intervenuto al recente convegno su Ddl Concorrenza – Assicurazioni Rc auto e tutela dei consumatori, organizzato dalla sezione provinciale di Catania del Sindacato nazionale agenti. Un testo, quello originale approvato dal Consiglio dei Ministri, che era stato “promosso” (seppur con qualche riserva) dall’Ania e che è stato letteralmente stravolto alla Camera prima e al Senato poi.

Proprio in Senato, in questi giorni, si sta discutendo del Ddl e gli emendamenti proposti continuano a non piacere all’associazione. Intanto il trend di diminuzione dei premi medi Rc auto comincia a rallentare. «Come Ania avevamo segnalato questa possibilità in relazione al fatto che chiaramente abbiamo avuto degli anni nei quali la diminuzione del traffico aveva consentito anche una riduzione del numero degli incidenti. La ripresa economica, che comunque è un fattore positivo, sta determinando un aumento della frequenza dei sinistri, di cui abbiamo i primi segnali», ha affermato Guidoni. «È vero: secondo i dati di Ivass nel terzo trimestre 2015 c’è stato un lieve aumento del premio medio Rc auto rispetto al trimestre precedente, ma è anche vero che nel periodo dicembre 2014 – dicembre 2015 i premi sono comunque calati e nell’ultimo triennio la diminuzione è stata di circa il 20%, che equivale a una riduzione del premio di circa 90 euro».

Cosa accadrà nel 2016? «Certamente il calo nella raccolta premi specifica sul ramo danni e la ripresa della frequenza dei sinistri potrà determinare non un aumento del premio, ma forse un minore contenimento del premio stesso. Questo non accadrà se gli emendamenti inseriti nell’ambito del Ddl Concorrenza verranno rivisti dal Senato».

UN DDL CONTESTATO – Ed è qui che l’Ania sbotta, recrimina su un qualcosa che ritiene ingiusto. «L’auspicio che ci fossero, come c’erano nella versione originale, delle norme antifrode che andassero a colpire quei fenomeni che sono diffusi sul territorio e che vanno a determinare un aumento del costo dei sinistri noi ce l’abbiamo. Alcune norme  che andavano in questa direzione sono state eliminate nel dibattimento in aula e in commissione per cui non abbiamo più il risarcimento in forma specifica e l’incedibilità del credito», ha puntualizzato Guidoni. «C’è poi il tema dei sinistri cosiddetti tardivi: oggi un assicurato può denunciare un sinistro entro 2 anni. Abbiamo dei fenomeni a livello territoriale nei quali c’è una tendenza a denunciare un sinistro a ridosso dei due anni: la densità di questa tipologia di sinistri all’interno di aree territoriali specifiche denota un comportamento tipico che porta anche alla segnalazione dei testimoni dopo un arco temporale molto ampio rispetto alla data dell’accadimento. Avevamo suggerito, ma l’emendamento è stato rigettato, che si dovesse ricadere dal diritto alla denuncia entro 90 giorni. Per fare una richiesta di risarcimento e per segnalare questi nomi ci sembrava e ci sembra un periodo congruo. Consideriamo che in alcune aree del Paese il 40% dei sinistri viene denunciato dopo oltre un anno dalla data dell’accadimento». E invece niente di tutto questo.

Proprio negli ultimi giorni è passato un emendamento che va contro i falsi testimoni. In pratica, se nell’arco di 5 anni saranno chiamati a testimoniare in più di tre cause per sinistri stradali, il giudice trasmetterà un’informativa alla procura della Repubblica proprio in relazione alla ricorrenza dei loro nominativi. Per Guidoni «questo limiterà il fenomeno dei testimoni falsi, ma non inciderà sul tema dei sinistri tardivi».

LA TANTO DISCUSSA “TARIFFA ITALIA” – Ma all’Ania (e non solo) non piace nemmeno l’eliminazione del parametro territoriale, la cosiddetta Tariffa Italia. Al convegno di Catania era presente anche Leonardo Impegno, il deputato parlamentare promotore dell’iniziativa. «In tutta Europa il parametro territoriale funziona e viene considerato come un elemento di valutazione del rischio e conseguentemente utile ai fini della determinazione della tariffa», ha sottolineato Guidoni. «Una eliminazione tout court è illegittima. Capiamo l’esistenza di una situazione che in alcune aree crea una forte tensione, ma credo che le compagnie grazie alla propria capacità di intervenire sul mercato soprattutto attraverso l’utilizzo della tecnologia e delle scatole nere abbiano avuto la capacità di offrire a favore degli automobilisti più virtuosi, quelli meritevoli di attenzione, premi molto piu vantaggiosi rispetto a chi ha un comportamento inadeguato».

Convegno Catania Ddl Concorrenza - 15 febbraio 2016C’è inoltre l’ipotesi di abolire l’obbligo di accertamento strumentale (in pratica attraverso la lastra) dei colpi di frusta.  La norma del 2012 che ha introdotto quel tipo di accertamento, ha sottlonineato l’Ania, ha permesso una diminuzione dei danni fisici lievi da 580.000 del 2011 a 370.000 nel 2014, 210.000 feriti in meno, con risparmi per 1 miliardo l’anno. È la dimostrazione che in moltissimi casi i danni denunciati alle compagnie erano inesistenti o si trattava di frodi? «È la prova che gli italiani dal 2012 al 2015 sono diventati piu forti fisicamente e conseguentemente ci sono meno lesioni quando c’è un incidente», ha risposto con una battuta Guidoni. «In realtà questi dati sono emblematici; evidentemente si è raggiunto un livello di denunce dei sinistri lievi alla persona che era spropositato. Oggi c’è sicuramente un controllo maggiore e sarebbe insensato immaginare di tornare al passato, anche perché il fenomeno era palesemente fraudolento. La riduzione delle lesioni e i milioni che sono stati risparmiati dagli italiani sono dati che dovrebbero portare il legislatore neanche a pensare di reintervenire e tornare indietro». (Nella foto sopra, una panoramica dei relatori che sono intervenuti al convegno di Catania)

Altro punto la riparazione diretta e il divieto di cessione del credito. «Originariamente non c’era nessuna norma coercitiva che obbligasse gli assicurati a scegliere la riparazione diretta e il divieto di cessione del credito. La norma stabiliva che le se compagnie avessero deciso offrire quelle clausole all’interno del contratto avrebbero trasparentemente comunicato all’assicurato lo sconto applicato. Noi abbiamo letto emendamenti che addirittura considerano coercitivo e vessatorio il fatto che un assicurato e una compagnia decidano insieme di fare la riparazione diretta. Che senso ha?».

IL RICORSO ALLA COMMISSIONE EUROPEA E’ PRONTO – Intanto il tempo stringe, ancora qualche settimana per incidere sui punti del Ddl Concorrenza. Ania è fiduciosa di poter cambiare le cose? «Noi stiamo lavorando e cercando di far capire che intervenendo in maniera coerente si ha non solo la possibilità di incrementare il livello di concorrenzialità del mercato, ma anche di abbassare i premi», ha risposto Guidoni. «Laddove si deciderà di approvare delle norme non in linea con la normativa comunitaria interverremo a livello di Commissione Europea. Chiediamo interventi coerenti che non vadano sotto la spinta demagogica di alcuni aspetti che sicuramente sono da migliorare, ma che non sono governabili». Il ricorso alla Commissione Europea, dunque, è pronto? «È già impacchettato…manca il francobollo…speriamo di non arrivare a questo punto. Bisogna trovare delle soluzioni che non portino a questo. Mi auguro che il legislatore rifletta», ha concluso Guidoni.

Fabio Sgroi

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