I lavoratori e le lavoratrici aderenti a First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca Uil hanno manifestato, dinanzi la sede del gruppo, per il mancato accordo relativo al contratto integrativo unico di gruppo.
Dopo aver proclamato lo stato di agitazione qualche giorno fa, i lavoratori e le lavoratrici del gruppo UnipolSai aderenti alle organizzazioni sindacali First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca Uil sono scesi in piazza (nella foto), oggi, a manifestare sotto la sede del gruppo assicurativo in via Stalingrado a Bologna.
La protesta è legata al mancato accordo relativo al contratto integrativo unico di gruppo. Uno sciopero generale che, secondo i sindacati (che hanno respinto le scelte dell’azienda definite «unilaterali») ha visto «un’altissima» adesione.
«È singolare che un’azienda come Unipol, che dichiara di ispirarsi a valori etici e sociali, in occasione del rinnovo del contratto integrativo abbia cercato lo scontro e diviso i lavoratori, mettendo di fatto il sindacato di fronte a una scelta, se umiliare i lavoratori accentando la proposta aziendale o scegliere la via della rottura», ha commentato Roberto Garibotti, segretario nazionale First Cisl. Il sindacato rimarca il mancato accordo, dopo ben 29 incontri, «sull’armonizzazione dei contratti integrativi Unipol Assicurazioni e Fonsai, a seguito della fusione avvenuta oltre un anno fa. Il tentativo dell’azienda è quello di condurre la notevole distanza tra i due integrativi – che riguardano 10 mila dipendenti – tendenzialmente verso il basso». «Il sindacato», ha concluso Garibotti, «in un momento così delicato per il settore, non può accettare un ultimatum, mentre è disponibile ad aprire il confronto». Per Giulio Romani, segretario generale First Cisl, «è arrivato il momento che Unipol faccia un passo indietro, riconoscendo alle organizzazioni sindacali la dignità della loro rappresentanza».
«Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo UnipolSai vogliono il contratto aziendale armonizzato e la Fisac Cgil si batterà a fianco dei lavoratori per la difesa del loro buon diritto», ha affermato Luca Esposito, segretario nazionale della Fisac Cgil. «In sintonia con la storia e le tradizioni democratiche che da sempre caratterizzano il nostro sindacato, la Fisac Cgil ritiene che debba essere aperta unitariamente una fase di informativa sui risultati raggiunti che termini con la consultazione referendaria dei lavoratori e con un mandato vincolante alle organizzazioni sindacali, con l’obiettivo di far recedere Unipolsai dalle sue posizioni». (fs)
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