sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

FARINA: «LA RETE DISTRIBUTIVA TRADIZIONALE? CONTINUERA’ A ESSERE UN VALORE GRANDISSIMO PER LE COMPAGNIE»

Lo ha detto il presidente dell’Ania nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione, che si è svolta oggi a Roma. E ha aggiunto…

Assemblea Ania 2016Brexit, i principali trend dell’industria assicurativa, il quadro macroeconomico e finanziario, i nuovi bisogni della clientela, il processo di innovazione, l’evoluzione regolamentare e poi ancora i risultati dell’assicurazione italiana nel 2015, le tendenze, l’analisi di alcuni settori come welfare e l’auto, la situazione nel vita.

La relazione di oggi di Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, nell’ambito dell’assemblea annuale dell’associazione fra le imprese assicuratrici (che si è svolta all’Auditorium Conciliazione a Roma) ha toccato diversi temi. (Nella foto a fianco, l’intervento di Farina oggi a Roma)  

«Il ruolo che le compagnie e l’Ania svolgono all’interno del nostro sistema socio-economico nei prossimi anni potrà e dovrà costituire un vero e proprio motore a sostegno dello sviluppo del Paese», ha affermato Farina. E questo nonostante l’attuale scenario sia ricco di insidie e in forte evoluzione. «Tra i fattori principali che ne influenzano la dinamica vi sono un quadro macroeconomico estremamente complesso, un mercato in cui i consumatori presentano bisogni assicurativi nuovi e più intensi, un processo di innovazione (non solo tecnologica) che comporta impatti significativi su tutti gli attori del settore, un quadro normativo in continuo cambiamento», ha detto il presidente dell’Ania.

Inevitabile il riferimento ai nuovi bisogni della clientela, una tematica che l’Ania sta attenzionando anche in collaborazione con le associazioni dei consumatori, allo scopo di «identificare nuovi bisogni e nuove soluzioni per la protezione». Ma anche al processo di innovazione che sta cambiando non solo il settore assicurativo. «La rivoluzione digitale cambia le modalità e la frequenza dei contatti fra clienti e imprese», ha sottolineato Farina. «Sta emergendo un cliente “ibrido” che fa ampio ricorso ai canali digitali per informarsi, confrontare, valutare, ma che continua ad avvalersi di contatti “fisici” per concludere i contratti. Le parole d’ordine sono semplicità e trasparenza nella fase di vendita, qualità del servizio nel post-vendita. Si tratta di offrire ai clienti un front-end innovativo, in stretta connessione col canale di distribuzione, attraverso un salto di qualità nella gestione dei processi operativi».

Dopo la lettura della parte relativa all’evoluzione regolamentare («Le riforme si sono quasi sempre tradotte in un aumento della complessità della regolamentazione»), il presidente dell’Ania si è soffermato non solo su Solvency 2, ma anche sulle nuove iniziative di riforma normativa in campo assicurativo, fra cui rientrano «la definizione di uno standard contabile per i contratti assicurativi (Ifrs 4), il varo di requisiti patrimoniali per le imprese assicuratrici di rilevanza sistemica e con attività internazionali, la disciplina europea della distribuzione dei prodotti assicurativi (con la nuova Insurance Distribution Directive) e la regolamentazione sull’informativa e la trasparenza dei prodotti assicurativi di investimento (PRIIPs)».

«IL RUOLO DEGLI INTERMEDIARI TRADIZIONALI? E’ CENTRALE» – Ma è quando ha parlato dei numeri dell’assicurazione italiana relativi al 2015 che Farina ha fatto riferimento all’intermediazione assicurativa tradizionale. «È indubbio che l’ingresso di nuovi operatori e il processo di innovazione tecnologica abbiano posto agli intermediari assicurativi nuove e complesse sfide; nel contempo, si sono però presentate anche nuove opportunità. Siamo convinti che il ruolo degli intermediari tradizionali sia destinato a rimanere centrale».

Poi una osservazione molto simile a quella fatta qualche settimana fa da Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass: «Anche se l’evoluzione tecnologica sta portando a nuove modalità di interazione con gli assicurati», ha evidenziato Farina, «la rete distributiva continuerà a essere un valore grandissimo per le imprese, per la sua capacità di sensibilizzare i clienti sulle tematiche della prevenzione, della protezione, del risparmio. La rete potrà beneficiare di un più ampio ricorso alle nuove tecnologie, anche per rafforzare il legame con i clienti. Occorre avere la capacità, in tale prospettiva, di spingere sull’attività di consulenza per il soddisfacimento dei numerosi e variegati bisogni di protezione della clientela. Gli spazi per rafforzare la posizione ci sono: basti pensare all’attuale situazione di sottoassicurazione nei rami danni in Italia e alle potenzialità di maggiore diffusione delle coperture per le famiglie e per le imprese. Centrale, in prospettiva, è il ruolo della formazione e riteniamo che solo chi saprà costantemente aggiornarsi, anche dal punto di vista tecnologico, potrà operare con successo nel mercato».

Fabio Sgroi

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