Pur manifestando il proprio dissenso nei confronti dell’iniziativa della compagnia, il presidente del gruppo agenti sottolinea il rispetto delle scelte imprenditoriali degli iscritti. Inoltre, una eventuale esclusione sarebbe in contrasto con quanto riporta lo statuto dell’associazione…
«In diverse occasioni ho dichiarato di essere contrario al modello 51 di Allianz. E non cambio idea. Ma questa contrarietà non può prendere una deriva ideologica che sfoci nell’esclusione dall’Associazione agenti Allianz di coloro che hanno aderito all’iniziativa della compagnia. La tripla A è inclusività e rispetta le scelte imprenditoriali degli iscritti». È la posizione di Ennio Busetto, presidente dell’Associazione agenti Allianz, ribadita anche all’ultima assemblea del gruppo agenti.
Per Busetto la cosa più importante è che gli interessi degli iscritti all’associazione «siano gli stessi dovunque, perché le regole sono le stesse, anche nel modello 51».
Sulla stessa lunghezza d’onda è Umberto D’Andrea, ex presidente della Tripla A, anche lui contrario all’esclusione di quegli agenti del suddetto modello. Nel corso del dibattito assembleare c’è stato chi ha sollevato dei dubbi sulla opportunità di confermare l’iscrizione di questi agenti. Alla fine, però, non è stato elaborato alcun documento o mozione verso questa direzione. Lo statuto dell’associazione, peraltro, prevede che possa iscriversi al gruppo agenti chiunque abbia un mandato Allianz; di conseguenza l’eventuale esclusione andrebbe in contrasto con quanto riportato nello statuto.
L’intento emerso nel corso dell’assemblea di Venezia è stato quello di cercare di mantenere in generale un rapporto disteso in seno all’associazione. Anche su questo aspetto.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA