Gli intermediari tradizionali dominano in particolare in Italia (88,4%) e in Germania (85%), un po’ meno in paesi come Spagna (58%) e Francia (52%). Tutti i dati dell’Osservatorio di Cgpa Europe.
Qualche giorno fa l’Ivass ha reso noto il quadro relativo ai canali di distribuzione dei prodotti assicurativi dei rami danni in Italia, dal quale si evince che quello delle reti intermediarie è il canale predominante nel nostro Paese.
È un fenomeno solo italiano oppure in Europa la situazione è diversa? Gli intermediari assicurativi “fisici” continuano a godere di una posizione dominante in quasi tutti i mercati europei dei rami danni.
La seconda edizione dell’Osservatorio europeo sull’intermediazione assicurativa realizzata da Cgpa Europe (compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari assicurativi) in collaborazione con il Monitoring european distribution of insurance (Medi) e con Audencia Nantes, tra le principali scuole superiori di commercio e management in Francia, conferma pienamente questa tendenza.
In totale, sui 18 paesi dell’Unione Europea presi in considerazione, la quota di mercato di agenti e broker è stimata in circa il 65% dei premi raccolti nel 2012 e (se si escludono i Paesi Bassi e la Croazia) controllano oltre la metà dei premi incassati, relativamente al settore danni.
La tabella a lato offre uno spaccato della situazione per quanto concerne i premi nel 2012/2013. L’Italia è prima con l’88,4%, seguita dalla Germania (85%), Lussemburgo (82,9%), Bulgaria e Polonia (80,4%), Romania 74,7%, Portogallo (74,1%), Belgio (72,6%), Slovenia (67%), Malta (66,4%) e Slovacchia (65%).
Regno Unito e Irlanda sono rispettivamente al 59,9% e 59,1%. La Spagna segna un 58%. In Francia, dove la diversificazione dei canali di distribuzione è la più importante d’Europa, gli intermediari continuano ad essere la principale rete di distribuzione dei rami danni, con una quota di mercato che è rimasta stabile al 52% dal 2010.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA