mercoledì 01 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

DEMATERIALIZZAZIONE DEL CONTRASSEGNO RC AUTO. LISI: «LE COMPAGNIE HANNO FATTO POCO PER INFORMARE LE RETI AGENZIALI…»

Il presidente della sezione Sna di Catania, introducendo i lavori di un convegno che si è svolto qualche settimana fa a Catania, ha tra l’altro invitato le compagnie a valorizzare ancora di più il ruolo dell’agente. Ma anche l’agente deve metterci del suo…

Salvo Lisi«Le compagnie sono molto assenti su questo argomento. Avrebbero dovuto organizzarsi in maniera diversa, informando le proprie reti agenziali attraverso dei meeting e indicando loro in modo minuzioso il da farsi. E invece nulla di tutto questo è stato fatto». Così Salvatore Lisi (nella foto), presidente della sezione Sna di Catania, ha introdotto i lavori del convegno sulla dematerializzazione del contrassegno Rc auto che si è tenuto qualche settimana fa nella città etnea. Dal prossimo 18 ottobre non sarà più obbligatorio esporre sul parabrezza della propria auto il cosiddetto tagliandino cartaceo. Quali effetti anche sull’attività degli intermediari?

«Il fatto che la prima iniziativa pubblica per informare su questa nuova misura sia stata proprio il convegno di Catania, quindi a un mese esatto dall’entrata in vigore, la dice lunga su come le compagnie hanno inteso affrontare questa tematica», ha detto Lisi.

L’Ania, per la verità, lo stesso giorno del convegno ha pubblicato sul suo sito un vademecum su ciò che accadrà a partire dal 18 ottobre, ma qui il problema riguarda l’informazione nei confronti delle reti agenziali. «Il rischio, in questi casi, è per noi agenti quello della disintermediazione», ha precisato Lisi, agente UnipolSai. «Per questa ragione gli agenti devono vigilare affinchè le compagnie non ci by-passino allo scopo di accelerare le loro strategie che riguardano la vendita dei prodotti in via telematica, relegandoci a un ruolo del tutto marginale. Già negli ultimi anni gli intermediari assicurativi italiani hanno subìto un forte declassamento: il contesto evolutivo nel quale hanno trovato spazio innovazione e liberalizzazione hanno modificato il panorama assicurativo italiano ed è indubbio che il canale agenziale abbia perso molto delle sue potenzialità».

La dematerializzazione del contrassegno Rc auto, ma anche dell’attestato di rischio, rientrano proprio nell’ottica di una evoluzione che sta riguardando il mercato, anche quello della distribuzione. «L’Ivass ha svolto un lavoro egregio», ha sottolineato Lisi, «perché mira principalmente alla diminuzione delle frodi assicurative affinché quei clienti che non hanno la copertura assicurativa ritornino presso le agenzie per assicurarsi. Il problema è che le compagnie, proprio per far fronte ai costi legati alle truffe puntano decisamente sulla vendita delle polizze in modalità on line per risparmiare sulle reti fisiche. Il rischio è che molti di noi, fra un paio di anni, potrebbero cambiare lavoro. Per fortuna abbiamo dalla nostra parte la fiducia dei consumatori che ancora si rivolgono a noi per avere consigli e per stipulare le polizze. La mia non vuole essere una polemica ma è solo un messaggio che voglio lanciare alle compagnie affinché valorizzino ancora di più le proprie reti agenziali, che sono costituite da professionisti molto qualificati e che possono dare al nostro potenziale cliente dei consigli per poterlo assicurare al meglio».

Lisi, però, fa anche autocritica, quando dice che «la nostra figura di agente deve cambiare, attraverso un approccio culturale diverso, occorre ritornare a parlare molto di più con i nostri assicurati che negli ultimi anni abbiamo un pò trascurato. Oggi bisogna innovarsi». Infine ha indicato la via da seguire: «Noi tutti siamo chiamati a uno sforzo, dagli agenti alle organizzazioni sindacali di rappresentanza, dai gruppi aziendali agenti alle compagnie, fino alle istituzioni, per individuare tutti insieme un modello di agenzia ideale che sia confacente e vantaggioso a ognuno in base alle proprie logiche».

Fabio Sgroi

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