L’avvocato Carmelo Calì interviene anche sul pericolo contenziosi relativamente alle multe: «Necessario un percorso comune fra tutti gli attori interessati».
«Salutiamo con positività l’entrata in vigore della dematerializzazione del contrassegno assicurativo Rc auto, ma ricordiamoci la finalità del provvedimento che è quella di abbassare i costi della Rc auto». La precisazione arriva dall’avvocato Carmelo Calì (nella foto) di Consumatori, intervenuto a un recente convegno organizzato dalla sezione provinciale Sna di Catania sul tema della dematerializzazione del tagliando auto.
«Si tratta di una misura che sicuramente dà dei vantaggi ai consumatori, perché si pone l’obiettivo di eliminare le frodi e l’evasione, però non possiamo dimenticare all’interno di quale contesto la norma di legge è stata emanata. Purtroppo anche in passato altre iniziative legislative sono state lanciate allo scopo di un contenimento dei costi e poi ci siamo trovati di fronte a qualcosa che non si è concretizzato. L’esempio più eclatante è quello relativo al codice delle assicurazioni: c’era l’auspicio di tutte le parti, ma poi ci sono state difficoltà concrete. Speriamo che anche questa non sia una occasione mancata nell’ambito dei contenimenti dei costi».
Non saranno tutte rose e fiori. La misura adottata dal Mise nasconde diverse insidie. Calì: «Certamente abbiamo la piena consapevolezza che come tutte le fasi di entrata in vigore di una legge si dovranno scontare tutta una serie di problemi legislativi. Non basta fare belle leggi bisogna poi applicarle».
Uno dei problemi, per esempio, è il possibile mancato aggiornamento in tempo reale della banca dati che contiene i dati dei contratti assicurativi. «Il cartaceo prevale su tutto», ha sottolineato Calì, «anche di fronte a questa nuova misura. In questo modo si evitano i contenziosi. Il disagio potrebbe essere causato dall’operazione di annullamento di eventuali multe. Per questa ragione sarebbe auspicabile costruire un percorso comune fra tutti gli attori coinvolti per evitare i contenziosi».
Fabio Sgroi
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