Il presidente della Cpa dell’Associazione gruppo agenti Itas crede che siano cambiati i tempi e che il contesto attuale sia «totalmente differente» da quello del 1953.
Dopo il contributo di Alessandro Belluscio (presidente della Cassa di previdenza degli agenti la Fondiaria), tuttointermediari.it pubblica quello di Massimo Binini, presidente della Cpa degli agenti Itas.
L’inchiesta di tuttointermediari.it intende descrivere non solo il quadro nel quale le casse di previdenza agenti operano nel contesto agenziale, ma anche cercando di capire cosa può essere migliorato per rendere questo istituto previdenziale più incisivo e per fare in modo che gli stessi agenti aumentino la consapevolezza di quanto importante sia uno strumento di questo tipo.
Massimo Binini (nella foto), 58 anni, è presidente della cassa di previdenza agenti Itas dal 2003 (il mandato scade nel 2017) e agente a Bologna. A oggi aderiscono alla cassa 262 agenti. Il consiglio di amministrazione, lato agenti, è composto anche da Alessandro Rizzo, Roberto Crivellari e lo stesso Binini per Itas Mutua, Andrea Valentini per Itas Vita e Lavina Giordano per Valpiave.
Domanda. Spesso gli agenti iscritti alla Cpa tendono a sottovalutare questo istituto previdenziale. Per esempio non conoscono le varie possibilità di investimento offerte, la composizione degli stessi investimenti e altro. Perché, secondo lei?
Risposta. Probabilmente perché in un contesto di sovra-informazione non riusciamo a essere selettivi e quindi perdiamo opportunità.
D. Quali sono, in breve, i vantaggi per chi aderisce a questa forma previdenziale?
R. A parte il fatto che l’iscrizione alla Cassa di previdenza è obbligatoria, credo che i vantaggi siano sia di tipo fiscale, sia di tipo finanziario, se gli investimenti della Cassa sono gestiti con criteri di attenzione sia al rischio, sia al risultato.
D. Ritiene necessario adeguare la Convenzione nazionale per le casse di previdenza agenti? E se sì, quali articoli andrebbero modificati?
R. Un adeguamento normativo è necessario perché il regolamento attuale è del 1953, e quindi pensato in un contesto totalmente differente a quello attuale.
D. C’è collaborazione fra i vertici della Cpa e quelli dell’Associazione Gruppo agenti Itas, di cui lei peraltro è anche presidente? Se sì, in che misura si realizza questa sinergia?
R. Per il nostro gruppo agenti sicuramente. Anche nel passato la carica di presidente della Cassa di previdenza è stato occupato o dal presidente del gruppo agenti o dal segretario.
D. Rapporto fra Cpa e Sindacati/Associazioni di categoria degli agenti. C’è collaborazione? Secondo lei l’idea di creare un organismo (costituito da un componente per ogni cassa agenti) all’interno dei sindacati/associazioni di categoria degli agenti per analizzare i vari aspetti/problematiche e avere una visione comune potrebbe essere utile oppure no?
R. Sarebbe sicuramente utile, purché non si crei un organismo che generi poltrone di cui sinceramente non avverto la necessità. Lo scambio di informazioni può invece essere utile magari utilizzando sistemi di comunicazione moderni ed efficienti.
Fabio Sgroi
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INCHIESTA SULLE CASSE DI PREVIDENZA AGENTI – Interviste pubblicate: Alessandro Belluscio (agenti La Fondiaria) –