La società sta valutando seriamente di passare alla sezione A del Rui. Il perché lo spiega Simone Cioffari, chairman e chief executive officer di Wba srl, in questa intervista concessa a tuttointermediari.it. E parla anche del rapporto con gli intermediari assicurativi e degli obiettivi del business plan dell’azienda.
Il 2015 non è un anno importante solo perché la società festeggerà i suoi primi 20 anni di vita. Per Wba (Wholesale Binding Authorities) srl c’è anche un cambio strategico aziendale, per stare al passo con le evoluzioni del mercato della distribuzione assicurativa ma anche per ritagliarsi la giusta identità. tuttointermediari.it ha approfondito il discorso con Simone Cioffari (nella foto a lato), chairman e chief executive officer di Wba srl. Che ha piani ambiziosi e punta anche sugli intermediari.
Domanda. Wba srl ha avviato un processo di grande trasformazione che è destinato a cambiare il modo con cui la società si relaziona con gli operatori del mercato. Di cosa si tratta?
Risposta. Wba srl, da un anno a questa parte, cerca di porsi più come mercato assicurativo che come società di brokeraggio grossista, ruolo quest’ultimo che da sempre ha rappresentato la carta di identità della società, almeno fino all’anno scorso. Oggi vogliamo rappresentare un mercato, uno specifico tra l’altro dei Lloyd’s, e mettere a disposizione di terzi prodotti assicurativi Lloyd’s in qualità di underwriting agency. Per questa ragione stiamo valutando seriamente di passare alla sezione A del Rui, proprio per darci la giusta identità.
D. Perché Wba srl ha deciso di compiere questo passo?
R. Perché stringiamo rapporti sostanzialmente con il capital provider che sostanzialmente ci affida un capitale di sottoscrizione e si aspetta un ritorno. Il capital provider non è più un assicuratore standard. Da qui la decisione di trasformarci da coverholder (sottoscrittore locale, ndr) a un vero mercato assicurativo e quindi a una vera underwriting agency. Questa è la ragione principale. Ci sono poi altri due aspetti da considerare.
D. Quali?
R. Il primo è che il numero delle classi di rischio aumenta sempre di più e allo stesso modo i rapporti con gli intermediari assicurativi si fanno sempre più intensi. Le normative consentono agli iscritti in sezione A del Rui di collaborare con i B e viceversa, e anche fra broker e fra agenti è possibile scambiarsi affari. Inevitabilmente accade sempre più spesso che agenti bussino alla nostra porta per richiederci quotazioni su rischi che Wba srl copre con soluzioni assicurative sia standard, sia tailor made. L’altro aspetto riguarda l’evoluzione decisamente importante che Wba srl sta vivendo a livello informatico. Entro la fine del prossimo mese di giugno la nostra piattaforma informatica Polaris, di proprietà di Wba srl, sarà pienamente operativa e ci consentirà di fare un salto di qualità. Si tratta di una piattaforma che può essere utilizzata dai nostri intermediari anche come gestionale.
D. Le tappe di questo percorso di trasformazione quali sono?
R. In realtà già due anni fa abbiamo cominciato a ragionarci su. Dopo qualche mese abbiamo iniziato a compiere i primi passi e oggi siamo in dirittura di arrivo. Una fase importante è stata la ridefinizione dell’organigramma relativo al management. Diciamo che il nostro passaggio a mercato assicurativo si completerà nel momento in cui avverrà il passaggio di sezione da B ad A.
D. Pensate che questo nuovo modello sia più adatto al mercato dei Lloyd’s?
R. Sì. Soprattutto se consideriamo che il mercato dei Lloyd’s conta oggi in Italia qualcosa come 114 coverholder, molti di più per esempio di quelli presenti in Francia, il cui mercato assicurativo è considerato leggermente più importante di quello italiano. Per i Lloyd’s gestire un numero così elevato di coverholder non è semplice.
D. Quali sono gli obiettivi contenuti nel vostro business plan? In termini di numeri dovete volete arrivare?
R. Nel 2014 la raccolta premi è cresciuta del 5% e il fatturato è aumentato del 6,5% pur avendo attuato una certa attività di “pulizia” del portafoglio. Il business plan di Wba srl prevede, nel 2017, di raggiungere quota 25-27 milioni di euro di premi sottoscritti al netto delle tasse governative italiane.
D. In quali aree di business siete specializzati?
R. Sicuramente nell’ambito della Rc professionale, dove stiamo crescendo decisamente, a differenza di altri nostri competitor che erano cresciuti tanto in passato e oggi hanno rallentato.
D. Avete in mente di ampliare il raggio di azione?
R. Abbiamo intenzione di sviluppare nei prossimi anni il settore trasporti e non trascuriamo aree di business già esistenti e rischi emergenti come per esempio quelli legati al cyber crime, alle catastrofi e anche la D&O. Sul cyber risk lanceremo una polizza light.
D. Rc medica?
R. È una classe di rischio che stiamo analizzando. Fino a oggi abbiamo deciso di stare alla finestra, ma entro la fine del 2015 entreremo in questa area di business, con le dovute cautele, partendo dalla colpa grave dei dipendenti pubblici in area medica per poi nel 2016 offrire soluzioni legate alla Rc professionale di quei medici non necessariamente con alta probabilità di rischio. (Nella foto a destra, un momento dell’intervista presso la sede di Wba srl, in piazza Don Mapelli a Sesto San Giovanni, Milano)
D. Quanti sono, allo stato attuale, gli intermediari assicurativi che collaborano con Wba srl?
R. Oggi gli intermediari che lavorano con noi sono circa 400, di cui il 90% sono broker e il 10% agenti. C’è anche qualche iscritto alla sezione E.
D. Intendete ampliare la rete?
R. Sicuramente nei prossimi tre anni il numero di intermediari aumenterà notevolmente, soprattutto per quanto riguarda gli agenti. È nostra intenzione ampliare la rete e portarla a circa 600 intermediari. Andremo avanti anche nel consolidamento dei rapporti già esistenti.
D. Che tipo di agente cercate? Quale è il profilo?
R. L’agente ideale è quello che non viene da noi per una sola classe di rischio, ma perché ha davvero reali esigenze di coprire rischi più ampi. Per intenderci, non siamo interessati a rapporti tipo “mordi e fuggi”. Per quanto riguarda il territorio in cui opera l’agente non abbiamo alcuna preclusione. Certo, oggi, lavorando più con i broker, siamo un po’ scoperti nel centro – sud Italia.
D. Avete intenzione di coinvolgere anche gli iscritti in sezione E?
R. Decisamente poco. Allo stato attuale collaboriamo anche con qualche E. Diciamo che in passato abbiano valutato di caso in caso. Sarà così anche in futuro.
D. Siete interessati a stringere accordi anche con i gruppi aziendali agenti?
R. Sì, laddove non ci fosse la possibilità di trattare direttamente con la mandante. Un accordo con il gruppo agenti sarebbe il top. Più che andare a caccia del singolo agente sarebbe più agevole avvicinarsi a un gruppo agenti, soprattutto per il tipo di struttura e di piattaforma che possiamo mettere a disposizione. E poi le coperture: Wba srl copre per esempio tutta la Rc professionale, da quella degli intermediari agenti, broker e subagenti, ai classici professionisti, avvocati, commercialisti e tutto il mondo dei tecnici, consulenti del lavoro e della sicurezza.
D. E le associazioni che rappresentano gli intermediari?
R. Wba srl è iscritta ad Acb (Associazione di categoria brokers di assicurazioni e riassicurazioni, ndr) e per questa associazione fornisce la polizza Rc professionale dei soci. Naturalmente siamo interessati anche ad altri tipi di collaborazione anche con rappresentanze degli agenti.
D. Wba srl ha rapporti anche con banche?
R. No. Per la verità ci sono un paio di banche che ci stanno scrutando, però è un mercato difficile e, attualmente, non è nelle nostre priorità avviare rapporti di collaborazione in questa direzione.
Fabio Sgroi
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