lunedì 20 Ottobre 2025

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BANCA DATI SITA. SANTOLIQUIDO (ANIA): «LE COMPAGNIE NON HANNO SCUSE: DEVONO ALIMENTARLA IN TEMPO REALE. AL CONTRARIO SI RISCHIANO PESANTI CONTENZIOSI…»

Il presidente della commissione auto dell’Associazione fra le imprese assicurative mette in guardia le compagnie e le invita a mettersi in regola.
 

Alessandro SantoliquidoChiamata in causa dagli agenti («le compagnie hanno fatto poco per informare le reti agenziali») e anche dall’Ivass («la banca dati Sita va alimentata correttamente dalle compagnie, niente schifezze»), Alessandro Santoliquido (nella foto) ha spiegato nel corso di un convegno sulla dematerializzazione del contrassegno assicurativo Rc auto, organizzato recentemente dalla sezione provinciale Sna di Catania, il punto di vista dell’Ania, lui che è presidente della commissione auto dell’Associazione fra le imprese assicurative.

Innanzitutto la situazione relativa alla banca dati, oggi al centro di tutte le attenzioni. Ogni volta che viene stipulata una nuova polizza o viene effettuato un rinnovo, la compagnia di assicurazione deve inviare le informazioni alla banca dati delle coperture assicurative creata dall’Ania e denominata Sita. Dal sistema Sita le informazioni confluiscono nel database della Motorizzazione Civile che contiene i dati sui veicoli immatricolati. L’incrocio delle informazioni contenute nelle due banche dati consente alle forze dell’ordine di sapere, in pochi secondi, chi è regolarmente assicurato e chi è sprovvisto di assicurazione. Chiaro, dunque il ruolo fondamentale che svolgono le compagnie nell’alimentarla.

«Il tema della banca dati è vero che presenta delle problematiche, ma è anche vero che noi come Ania stiamo lavorando da quasi un anno per cercare di intervenire e di risolvere le situazioni critiche. I problemi più che altro dipendono dal fatto che la situazione è molto disomogenea da compagnia a compagnia. Quindi ci sono compagnie che hanno raggiunto la perfezione dei dati, altre che non l’hanno fatto. Però l’aggiornamento dei dati è in continua evoluzione e in continuo miglioramento. Mi auguro che per il 18 di ottobre i dati presenti nella banca dati SITA siano di qualità accettabile». Così parlava Santoliquido prima dell’entrata in vigore della misura che di fatto dematerializza il cosiddetto tagliando cartaceo.

Rispondendo all’Ivass che aveva rimarcato l’assenza di sanzioni pecuniarie per la mancata alimentazione dei dati, Santoliquido ha sottolineato il fatto che comunque, «la compagnia che non mette a disposizione il dato in modo corretto si espone a tutta una serie di rischi di contenzioso nei confronti dell’assicurato a cui senz’altro ha creato un danno. E visto le industrie di avvocati che lavorano per avviare contenziosi contro le compagnie di assicurazioni si tratta senza dubbio di un rischio grosso».

Santoliquido è chiaro con le compagnie: «C’è stato un impegno da parte di tutte per mettersi a posto e per alimentare correttamente la banca dati, ma ritengo che in caso contrario gli avvocati facciano bene ad avviare contenziosi laddove si verifichi una mancanza da parte delle compagnie, le quali non hanno scusanti. Se non altro perché la normativa richiede qualcosa di molto elementare: l’inserimento in tempo reale di una targa e di una data di decorrenza dell’assicurazione».

E lo stesso discorso riguarda anche l’attestato di rischio. «Noi abbiamo tutti gli elementi a disposizione all’interno delle compagnie per produrre i dati esatti un mese prima. Le compagnie che non lo fanno corrono rischi gravi. I dati vanno alimentati al 100% nei tempi esatti, perché altrimenti si creano disagi ai clienti e ci esponiamo come compagnie anche a sanzioni pesanti nel caso dell’attestato di rischio e alla possibilità di interventi legali altrettanto pesanti dai consumatori nel caso dell’inesattezza dei dati per quanto riguarda il contrassegno».

Ma è vero che le compagnie hanno fatto poco per informare le reti agenziali sui vari aspetti legati alla dematerializzazione del contrassegno Rc auto? «Mah, dipende da compagnia a compagnia, non generalizzerei», ha risposto Santoliquido.

Fabio Sgroi

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