Il presidente di Sara Assicurazioni ieri ha fatto il punto su dove sta andando la compagnia e sul contesto del mercato assicurativo. E ha ribadito: «Intendiamo allargare considerevolmente la nostra presenza in settori diversi dalla Rc auto».
«La nostra rete agenziale? L’obiettivo di Sara è quello di conservarla, ma occorre sintonizzarla con la rivoluzione digitale in atto che non è certamente un fenomeno passeggero. Anzi». È solo un passaggio del discorso che Rosario Alessi, presidente di Sara Assicurazioni, ha tenuto ieri nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma (presente anche il direttore generale Alessandro Santoliquido), e nella quale la compagnia ha presentato le iniziative in occasione dei 70 anni di vita della società. Alessi ha affrontato vari temi, fra cui quello delle caratteristiche del portafoglio polizze. (Nella foto accanto, da sinistra, Santoliquido e Alessi, durante la conferenza di ieri)
«Sara Assicurazioni», ha affermato, «è nata per tutelare i rischi derivanti dalla circolazione dei mezzi di trasporto. Di conseguenza, una parte assai rilevante del suo portafoglio poggia sulla Rc auto, anche se siamo opportunamente presenti in tutti i settori del comparto assicurativo. Per l’immediato è necessario, soprattutto per Sara, allargare considerevolmente la propria presenza in settori diversi dalla Rc auto, per fronteggiare le sfide di un mercato in sempre più rapida e profonda trasformazione. Lo stiamo già facendo grazie alla positiva politica proposta dal consiglio di amministrazione. La Rc auto, che nel 2009 costituiva l’81% del nostro portafoglio, è scesa nel 2015 al 71% e dovrà scendere ancora».
Alessi ha ricordato anche quelli che sono i soci di Sara. «Siamo, caso unico in Europa, una società che vede collaborare, in armonia e con successo, i rappresentanti di una grande associazione di consumatori, l’Automobile Club d’Italia, e di due primarie compagnie assicuratrici, Reale Mutua e Generali. Un sodalizio efficace e consolidato».
Alessi ha inoltre evidenziato quelli che, a suo avviso, sono i nodi strutturali fondamentali del settore: l’avvento dell’auto a guida autonoma, il passaggio dalla cultura della proprietà a quella della condivisione, il progressivo invecchiamento della popolazione e il suo rapporto con la rivoluzione digitale.
Per quanto riguarda il primo punto, sono due le criticità principali individuate dal presidente di Sara: il nodo responsabilità («In caso di incidente con un’auto che si guida da sola a chi va imputata la responsabilità e chiesto il risarcimento? Al proprietario-passeggero? Al costruttore? A chi ha fornito il software?»). Bisognerà inoltre affrontare il problema della gestione di una «complessa fase transitoria, nella quale continueranno a circolare, con percentuali diverse da una nazione all’altra, le vetture tradizionali insieme con quelle a guida autonoma».
A proposito del passaggio dalla cultura della proprietà a quella della condivisione, Alessi ritiene che, progressivamente, la prima sarà riservata alle auto di altissima gamma («sarà difficile vedere condivisa una Ferrari») e a quelle storiche, («vere e proprie opere d’arte da tutelare che testimoniano la genialità degli stilisti e l’abilità dei costruttori del secolo scorso»), mentre, nel giro di pochi anni, Car Sharing, Car pooling e Car peer to peer (una sorta di autonoleggio fra privati) diventeranno sempre di più i nuovi modi di vivere la mobilità privata.
Per Alessi, l’aumento della vita e della vitalità media delle persone faranno sì che una fascia sempre crescente di popolazione over 75 subirà la rivoluzione digitale e, molto spesso, non risulterà in grado di goderne i benefici. Una fascia di popolazione che, a causa della crisi della famiglia tradizionale, vede aumentare un fenomeno negativo preoccupante, tipico della società di oggi: la solitudine e l’isolamento degli anziani. Un tema questo che, secondo Alessi, il mondo assicurativo deve affrontare, studiando «con molto impegno, molto ingegno e molta fantasia» nuove forme di assicurazione. «Mi chiedo se non sia opportuno studiare una polizza contro la solitudine degli anziani…», ha detto.
Poi le conclusioni, ottimistiche. «Sara ha risposto positivamente, in questi 70 anni, alle novità dell’economia e del mercato. Ha le carte in regola per affrontare la realtà nuova e i problemi che la rivoluzione digitale suggerisce, e continuerà a proporre. Abbiamo gli uomini, la capacità di analisi, l’organizzazione e la determinazione per mettere in campo soluzioni efficaci».
Fabio Sgroi
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