Le due associazioni dei consumatori sono contrarie a importare un sistema di controllo a distanza sugli stili di vita e hanno già scritto all’Autorità garante della privacy, all’Ivass e al ministero della Salute.
Adusbef e Federconsumatori insorgono contro il tentativo di importare anche in Italia sistemi di controllo a distanza (attraverso App, Health pact e altro) sugli stili di vita degli assicurati. Elio Lannutti (nella foto a sinistra) e Rosario Trefiletti (sotto), rispettivamente presidenti di Adusbef e Federconsumatori, «ritenendo illecito introdurre in Italia l’intrusivo sistema americano di controllo sulla salute degli assicurati, un sistema ‘a punti’ che il Gruppo Generali diretto dal dott. Mario Greco, vorrebbe importare in Italia, Germania e mercato europeo (il riferimento è alla partnership sottoscritta con Discovery, ndr), per controllare la salute dei clienti tramite il monitoraggio intrusivo sul loro stile di vita con un’apposita App, hanno subito posto il problema all’Autorità Garante della Privacy, all’Ivass e al ministero della salute», fanno sapere attraverso una nota congiunta.
Per le due associazioni dei consumatori, «la stipula di una polizza sanitaria con allegato health pact, letteralmente “patto per la salute”, in cui si impegna a fare sport e tenere controllata la salute sottoponendosi regolarmente a visite dal medico di base e da specialisti, offrendo all’assicurazione di vigilare continuamente sulla sua condizione di salute, dietro il miraggio di sconti e regali, può essere pericoloso perché soggetto a una schedatura di massa di dati sensibili inviolabili».
Si tratta in sostanza di «una vera e propria invasione vantaggiosa nella privacy che permette alle compagnie di selezionare la clientela di serie A e B, elaborando schedature di massa e traffico di dati sensibili sulle persone umane, per la stipula dei contratti». (fs)
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