domenica 05 Ottobre 2025

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RACCOLTA PREMI DANNI NEL TERZO TRIMESTRE 2022: L’INCREMENTO E’ DEL 6,3%

Il confronto è con lo stesso periodo dell’anno scorso. Ancora record per il non auto (+11,6%). Rc auto a -2% e Cvt a +5,1%. 

La sede dell’Ania a Roma

Alla fine del terzo trimestre 2022 i premi lordi totali (imprese italiane e rappresentanze in Italia di imprese Ue ed extra Ue) del portafoglio diretto italiano nel settore danni sono stati pari a 29 miliardi di euro, in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono dati dell’Ania, che ha sottolineato come si tratti della settima variazione infrannuale positiva consecutiva che ha portato la raccolta premi a sfiorare per la prima volta i 30 miliardi alla fine dei primi nove mesi dell’anno.

L’incremento, secondo l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, è ascrivibile, in particolare, allo sviluppo del settore non auto che ha registrato la variazione positiva più alta mai osservata (+11,6%); ancora in lieve diminuzione (-0,5%) i premi del settore auto. Nel dettaglio, il ramo Rc auto ha registrato un’ulteriore riduzione dei premi del 2%, mentre i premi del ramo corpi veicoli terrestri (garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli) si sono incrementati del 5,1%.

Alla crescita complessiva del comparto non auto (come si evince dalla tabella sotto – cliccaci sopra per ingrandirla) hanno contribuito tutti i principali rami assicurativi: infortuni e malattia, con un volume premi rispettivamente di circa 2,7 miliardi e 2,6 miliardi (sono cresciuti rispettivamente del 5,4% e del 14,5%), il ramo incendio con 2 miliardi di euro (+7,1%), il ramo Altri danni ai beni con circa 2,8 miliardi di euro (+10,6%) e il ramo Rc generale (+12,1%) e un volume (il più elevato tra gli altri rami danni) di poco più di 3,4 miliardi di euro. Anche se con un peso contenuto sul totale del business danni non auto, si evidenzia la crescita dei rami credito (+30%) e cauzione (+9,6%).

Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nei primi 9 mesi del 2022 hanno contabilizzato premi per 4 miliardi di euro, in aumento del 16,7% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2021. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 13,9%, in aumento rispetto ai trimestri precedenti quando la stessa quota era mediamente del 12%; in particolare, nel settore auto il peso è stato del 7,3%, mentre negli altri rami danni del 18,5%. Per alcuni rami, questa quota è stata superiore al 40%: merci trasportate (41,8%), Rc aeromobili (51,7%) e credito, per il quale l’incidenza di queste imprese è arrivata a oltre l’85%. È rimasta ridotta e inferiore al 10% nei rami corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel malattia (4,6%), nella Rc auto (6,9%), nei corpi veicoli terrestri (8,4%), nell’incendio (8,7%) e nell’assistenza (10,4%). La raccolta del settore auto è risultata in aumento del 9,8% (era circa il 17% a fine 2021).

Sono cresciuti sia i premi della Rc auto (+10%) in controtendenza con le imprese nazionali, sia quelli del ramo corpi veicoli terrestri che si sono incrementati del 9,5%. I premi del comparto non auto sono aumentati di circa il 19%.

In particolare, il ramo Rc generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce circa un terzo del totale (992 milioni), ha registrato alla fine di settembre 2022 un aumento di oltre il 15%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 300 milioni di euro si è registrato l’aumento del ramo infortuni (343 milioni di euro, +11,5%) e del ramo credito (505 milioni di euro, +27,8%).

Fabio Sgroi

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