Come in passato le problematiche sono legate ai contratti assicurativi, ma anche ipotesi di reato integrate da condotte illecite genericamente riferite a falsificazione della documentazione assicurativa da parte di soggetti non dipendenti del gruppo.
Nel corso del 2021, ancora una volta le cause civili passive pendenti nei confronti della capogruppo Poste Vita hanno riguardato principalmente problematiche direttamente o indirettamente legate ai contratti assicurativi.
In particolare, una parte delle vertenze erano riferite a problematiche inerenti alla prescrizione del diritto con riguardo alle cosiddette “polizze dormienti”, mentre il restante contenzioso, in linea generale, ha toccato questioni relative al mancato pagamento di polizze per incompletezza della pratica di liquidazione, conflitti tra beneficiari in ambito successorio, con problematiche relative alle liquidazioni.
Il gruppo Poste Vita ha segnalato, inoltre, l’incremento costante di procedure concorsuali in capo a datori di lavoro per omesso versamento di contributi volontari e obbligatori (Tfr) in favore di aderenti al Piano individuale pensionistico Postaprevidenza Valore e in relazione ai quali, Poste Vita, si è costituita al fine di procedere con il recupero delle relative somme, supportandone i relativi costi.
Infine è stato evidenziato un numero crescente di procedure esecutive che hanno visto coinvolta Poste Vita quale soggetto terzo pignorato anche in relazione a somme dovute agli assicurati.
I procedimenti di natura penale attivati dalla capogruppo Poste Vita hanno invece riguardato, in linea di massima, ipotesi di reato integrate da condotte illecite genericamente riferite a falsificazione della documentazione assicurativa posta in essere da terzi e in ogni caso da soggetti non dipendenti della compagnia.
Si segnalano, inoltre, due filoni di frodi. Il primo, principalmente circoscritto temporalmente al 2019, riguarda casi di frodi (27 casi fino all’inizio di quest’anno) aventi a oggetto richieste di liquidazione di polizze vita corredate da documentazione falsificata inviate direttamente a Poste Vita, quindi senza l’intermediazione di Poste Italiane, in conseguenza delle quali sono stati, qualche volta, disposti pagamenti delle prestazioni assicurative a soggetti che si sono rivelati non legittimati. In alcuni casi la frode è stata solo tentata e non vi sono state perdite per la compagnia. Poste Vita, sussistendone i presupposti, si è comunque attivata ponendo in essere le opportune iniziative in ambito penale.
Il secondo filone fraudolento è stato riscontrato nell’area del palermitano ed è venuto alla luce a seguito di alcuni accertamenti da parte della Questura di Palermo su diverse richieste di liquidazione di polizze Tcm (in un caso la richiesta ha interessato una polizza danni di Poste Assicura) a fronte di sinistri tutti contraddistinti da elementi di sospetto ricorrenti. La compagnia ha assunto iniziative in ambito penale per tutte le posizioni riconducibili a questo filone ove sussistenti i presupposti. Per alcune posizioni il procedimento si è concluso mediante applicazione della pena su richiesta o a seguito di applicazione del rito abbreviato, per altre posizioni il giudizio è ancora pendente.
Per quanto concerne le vertenze avviate nei confronti della controllata Poste Assicura, queste hanno riguardato principalmente contestazioni inerenti la liquidazione delle prestazioni assicurative relative nella maggior parte dei casi a polizze casa, infortuni e condominio e riguardanti la motivazione di non operatività della garanzia assicurativa, pratiche di Rc (sia privata, sia professionale) dove non è evidenziata responsabilità in capo all’assicurato e di richieste economiche superiori al valore stimato del danno subito e ai sinistri di dubbia genuinità.
Le posizioni di natura penale hanno riguardato, in linea di massima, ipotesi di reato integrate da condotte illecite genericamente riferite a falsificazione della documentazione assicurativa posta in essere da terzi e in ogni caso da soggetti non dipendenti della compagnia.
Sono stati evidenziati, inoltre, alcuni sinistri seriali su polizze infortuni e casa-capofamiglia, per i quali la compagnia, rinvenendo elementi di frode, si è già attivata con specifiche iniziative. Proprio in questo ambito i segnala un recente filone fraudolento di sospetti falsi sinistri riscontrato nelle zone di Locri, Matera e Barcellona Pozzo di Gotto per i quali la compagnia si è attivata procedendo con il deposito di una denuncia querela all’autorità giudiziaria.
In ambito gare, infine, il gruppo Poste Vita ha segnalato che l’appello proposto dinanzi al Consiglio di Stato da Poste Assicura, unitamente alle coassicuratrici Axa e Hdi per la mancata aggiudicazione della gara bandita dalla Croce Rossa Italiana per la fornitura di coperture assicurative “Infortuni per il personale volontario” di durata triennale 2019 – 2021 si è definito con sentenza favorevole con compensazione integrale delle spese di lite. (fs)
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