L’associazione delle imprese parla di calo delle tariffe, ma subito dopo l’Ivass dirama un comunicato che smentisce i dati positivi. E le associazioni dei consumatori sbottano…
L’Ania insiste e dopo aver sottolineato una decina di giorni fa il calo del 10% negli ultimi anni dei prezzi medi delle polizze Rc auto, torna all’attacco: «il prezzo medio della copertura prima delle tasse è diminuito, tra dicembre 2013 e dicembre 2014, da 463 a 434 euro; il calo è stato pari al 6,3% (29 euro in valore assoluto)».
I DATI DELL’ANIA… – È il risultato di una indagine campionaria (su circa 2,5 milioni di contratti per un incasso premi pari a 1.081 milioni di euro) relativa all’andamento del premio medio effettivamente pagato dagli assicurati per la copertura Rc auto nel mese di dicembre 2014.
Per l’Ania, quindi, continua «la flessione dei prezzi Rc auto già osservata a dicembre 2013, quando il premio medio si era ridotto rispetto allo stesso mese del 2012 del 6,5% (33 euro in valore assoluto). In due anni il premio medio si è pertanto ridotto di 62 euro (oltre il 12%)».
I risultati dell’analisi, fa notare l’Ania, «confermano e precisano la tendenza già osservata con i dati Istat, che segnalano che, a partire da settembre 2013 e nel corso di tutti i mesi del 2014 l’indice dei prezzi relativi alle coperture Rc auto è stato sempre in calo. A dicembre 2014 la variazione tendenziale dell’indice a 12 mesi era pari a -1,9%. Anche nella media dell’anno, così come era avvenuto per il 2013, si è registrata una variazione negativa e pari a -2,7% rispetto alla media del 2013».
…E QUELLI DELL’IVASS – Anticipando i risultati dell’indagine sui prezzi praticati nella Rc auto che confluiranno nel prossimo numero del bollettino statistico, l’Ivass ha invece evidenziato (attraverso una nota pubblicata mercoledì scorso) un aumento del prezzo medio per la garanzia Rc auto pari allo 0,2%, relativamente al terzo trimestre 2014.
L’indagine è stata condotta un campione di contratti di durata annuale per la copertura di autovetture a uso privato e l’analisi, in sintesi, ha evidenziato, fra l’altro, che il prezzo medio nel terzo trimestre è stato pari a 489 euro, che nello stesso periodo, la metà degli assicurati ha pagato più di 440 euro per la copertura Rc auto e che gli aumenti sono avvenuti a scapito degli assicurati più giovani (+0,2%) e dei più anziani (+0,5%).
LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI – E dopo Adusbef e Federconsumatori, che sulla questione si sono espresse nei giorni scorsi, anche Konsumer Italia spara a zero sulle compagnie. «Non ha fatto in tempo a uscire il sole che ha ripreso a piovere», ha commentato sarcastico Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia. «Dopo la discesa del trimestre precedente le tariffe risalgono, seppur di poco ma risalgono, e sconforta vedere che anche Milano è tra le città penalizzate da quasi un +1%. Certo piccole somme, aggiustamenti dello zero virgola, ma è significativo notare come, malgrado utili miliardari, le compagnie non siano in grado neanche di sopportare una minima flessione del guadagno, dando così la sensazione della partecipazione alla mutualità generale che è sì degli assicurati, ma che può essere gestita solo da loro. Non vogliamo parlare di nuovo di utili speculativi, ma sicuramente di aumenti assolutamente assorbibili dall’utile e che, se così fosse stato, ci avrebbe dato modo di parlare di responsabilità delle imprese. Purtroppo siamo ancora a registrare un chiamarsi fuori da parte di chi dovrebbe darci l’esempio».
Fabio Sgroi
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