Tra le disposizioni maggiormente criticate dal Sindacato nazionale agenti c’è l’obbligo di comunicazione alle mandanti di tutti i rapporti di collaborazione con altri intermediari. Il presidente Claudio Demozzi: «Il ricorso al Tar è un atto dovuto». E in caso di mancata sospensiva del provvedimento si valutano «possibili forme di protesta».
Un provvedimento che, secondo il Sindacato nazionale agenti, «ha creato scompiglio tra gli intermediari professionisti italiani». Il riferimento è al provvedimento numero 97/2020 dell’Ivass emanato lo scorso mese di agosto, che introduce una nuova serie di obblighi in capo ad agenti, broker e subagenti, «alcuni dei quali davvero poco comprensibili sotto l’aspetto della tutela del cliente», ha fatto presente lo Sna.
Secondo la nota inviata a Tuttointermediari.it dal sindacato di via Lanzone, tra le disposizioni maggiormente criticate dalla categoria c’è l’obbligo di comunicazione alle mandanti di tutti i rapporti di collaborazione con altri intermediari.
Una norma che, sempre per lo Sna, «risulta, in molti casi, inapplicabile per oggettiva impossibilità». Da qui la decisione di presentare un ricorso, «notificato in queste ore all’istituto di vigilanza e depositato al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio».
Il quadro regolamentare scaturito dal provvedimento in questione, inoltre, «sembra stravolgere alcuni principi fondamentali introdotti con la nota Legge 221/2012 come la piena libertà di collaborazione tra gli intermediari professionali (agenti e broker), libertà ridimensionata notevolmente dalle nuove norme volute dall’Ivass».
Il ricorso al Tar, ha affermato Claudio Demozzi, presidente dello Sna, è un «atto dovuto e comprova l’obiettiva difficoltà che incontriamo nel far comprendere all’istituto di vigilanza le reali esigenze della distribuzione assicurativa nel nostro Paese e attesta, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, quanto sia necessario che l’autorità di settore coinvolga il sindacato preventivamente, prima di adottare misure regolamentari in grado di stravolgere le prassi consolidate e gli equilibri faticosamente stabiliti nel settore».
In attesa di conoscere se il Tar concederà la sospensiva del provvedimento, l’esecutivo nazionale Sna sta valutando «possibili forme di protesta contro specifici passaggi del provvedimento».
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA