All’ultimo congresso di Agenti Groupama Italia, il vice presidente Massimo Annesi ha ripercorso la strada, «non facile», che ha portato alla sottoscrizione di una intesa che non soddisfa del tutto le agenzie, ma che comunque viene definita «buona».
Nonostante l’ultimo sia stato un anno “complicato” per Agenti Groupama Italia (Agit), come hanno sottolineato il presidente Angelo Mangano e la delegata del gruppo agenti ai rapporti istituzionali Laura Puppato durante l’ultimo congresso di qualche settimana fa, la rappresentanza agenziale è riuscita a sottoscrivere il rinnovo dell’accordo economico. A entrare nello specifico relativamente a questo tema è stato Massimo Annesi, vicepresidente di Agit.
PREMESSA – «A novembre dell’anno scorso la compagnia ci ha informato che l’accordo economico sottoscritto in precedenza non esisteva più», ha ricordato Annesi ai presenti all’evento di Marina di Ugento (Lecce). «Dovevamo quindi ritrattarlo ma non è stato facile perché eravamo senza amministratore delegato e quindi senza un interlocutore. Il nuovo Ad, Cordier, è arrivato a fine gennaio. Subito abbiamo fatto pressioni perché si potessero organizzare comunque con una serie di incontri con la direzione commerciale per poter avanti questo tema».
PRIMO INCONTRO E SVILUPPI – Il team che, per conto di Agit, si è occupato di discutere del rinnovo dell’accordo era costituito da agenti «di grande esperienza», ha evidenziato Annesi: oltre a lui, Carla Dho, Massimo Camagna, Dino Grotti e Laura Puppato. «Quando è arrivato il momento, l’approccio della compagnia non è stato dei migliori, nel senso che chi era deputato ha preso un foglio bianco invitandoci a buttare giù delle idee. Ovviamente ci siamo opposti a questa modalità replicando che un accordo economico in realtà lo avevamo già e dunque bisognava partire da quello. Peraltro, un accordo che definirei ottimo e che per anni ha dato soddisfazioni sia alla rete agenziale, sia alla compagnia. Proprio Groupama ci ha spiegato che il precedente accordo è stato disdettato perché in contrasto con l’Idd. Abbiamo proposto, quindi, di entrare nello specifico per renderlo conforme alla nuova direttiva. In realtà», ha osservato Annesi, «dal nostro punto di vista la parte che doveva essere discussa era quella riferita al settore vita e precisamente quando si parlava di investimento. Per risolvere questo aspetto abbiamo impiegato appena 5 minuti. L’obiettivo della compagnia, abbiamo capito, era un altro: spendere di meno in certe situazioni, non remunerare le agenzie che non portavano utili all’azienda, inserire un clausola che legava l’entità del plafond al Cor, abbassare le aliquote di redditività e il plafond di erogabilità, mettere in discussione la soglia di s/p. Insomma una serie di ipotesi che avrebbero portato a un netto peggioramento rispetto all’accordo economico precedente. Alcuni aspetti erano assolutamente imprescindibili, su altri abbiamo avuto la possibilità di intervenire in maniera importante. Sono stati mesi difficili, dove abbiamo avuto parecchi punti di contrasto. Alcuni passaggi che si credevano acquisiti venivano poi messi in discussione nella riunione successiva».

IL NUOVO ACCORDO – Alla fine si è arrivati alla conclusione, siglando un accordo che Annesi definisce «comunque “buono”, se parametrato agli altri accordi sottoscritti da altri gruppi agenti sul mercato. È chiaro che ci aspettavamo di più. Abbiamo alla fine legato il plafond dedicato alla remunerazione della rete all’andamento del Cor, con delle garanzie. Nella parte vita abbiamo consentito che l’accesso per arrivare al rappel fosse più semplice».
LA DURATA – «Abbiamo discusso molto sulla durata», ha detto Annesi. «La compagnia voleva che fosse annuale senza tacito rinnovo, al contrario del precedente accordo. Alla fine abbiamo raggiunto una intesa a due anni, con una validità 1 gennaio 2019 – 31 dicembre 2020».
CONCLUSIONE – «Come ufficio di presidenza di Agit», ha concluso il vice presidente di Agenti Groupama Italia, «non potevamo consentire che la rete non avesse un accordo economico, quindi anche in presenza di una intesa che non ci soddisfa al 100%, lo riteniamo comunque un buon accordo e abbiamo deciso di firmarlo. L’alternativa era che si rimaneva senza e la compagnia andava a raggiungere accordi con ogni singola agenzia…».
Fabio Sgroi
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