È sempre più attuale il tema legato agli effetti della nuova direttiva sulla distribuzione assicurativa.
La mutazione che la nuova direttiva europea sulla distribuzione assicurativa (Idd) porterà nel sistema assicurativo sarà genetica o semantica? Cioè stravolgerà l’attività dell’intermediario o si limiterà solo a introdurre nuove accezioni per definire gli stessi attori già presenti nel mercato? Anapa Rete ImpresAgenzia ha provato ad approfondire il tema nel corso del suo recente congresso elettivo. «La soluzione non è semplice», spiegano i vertici dell’associazione di categoria degli agenti.
«Aumenteranno le responsabilità e le regole per gli intermediari e per le compagnie però», è convinta Anapa, «l’intermediario vero, quello professionale, preparato e corretto e non quello “occasionale”, non dovrà modificare il suo atteggiamento e approccio». Per l’associazione, infatti, «l’Ivass e il legislatore comunitario hanno già profondamente ridotto, con le precedenti direttive, le asimmetrie informative presenti tra l’assicurato e l’assicuratore, valorizzandone le capacità consulenziali. Il grande cambiamento che riguarda l’intermediario è però quello secondo il quale egli deve rivolgere il proprio focus, le proprie energie e la propria professionalità alla valutazione dei bisogni dell’assicurato che diventa non solo un cliente, ma arbitro, giudice del suo operato e che ne valuta le caratteristiche, in alcune situazioni, quasi come un datore di lavoro».
Più delicato, invece, il discorso relativo ai recenti Regolamenti emanati dall’Ivass, per i quali Anapa ha già espresso le proprie preoccupazioni.
Fabio Sgroi
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