sabato 06 Settembre 2025

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SNA E IL CONTESTATO RECEPIMENTO DELLA IDD: IL COMITATO CENTRALE CONFERMA LA LINEA DURA ADOTTATA DALL’ESECUTIVO NAZIONALE

L’organo che sviluppa la politica deliberata dal congresso nazionale del Sindacato nazionale agenti, tramite l’esecutivo nazionale, e vigila sulla sua corretta attuazione, si è riunito oggi a Roma. Ecco cosa è stato deciso a proposito di…

Istanza al presidente della Repubblica affinché non sottoscriva il decreto legislativo nello schema attuale; ricorso alla Corte Costituzionale per annullamento del provvedimento per eccesso di delega, contrarietà alla Direttiva UE 2016/97 e contrarietà alla Legge delega al Governo di recepimento della Direttiva; capillare informativa a tutti gli agenti sulle conseguenze operative e successiva mobilitazione della categoria; adozione di qualsiasi iniziativa necessaria nei confronti di Ivass, Mise, commissioni parlamentari, stampa, etc..; sensibilizzazione della classe politica e associazioni dei consumatori; iniziative nei confronti delle imprese a tutela del portafoglio clienti e dei diritti acquisiti dalla categoria.

Sono le carte che il Sindacato nazionale agenti, oggi riunito a Roma nell’ambito dell’82esimo Comitato Centrale (nella foto, concessa a Tuttointermediari.it dall’ufficio stampa Sna), intende giocarsi per far fronte al contestatissimo schema di decreto legislativo recante l’attuazione della direttiva Ue 2016/97 sulla distribuzione assicurativa approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 febbraio.

Il Comitato Centrale di oggi, in sostanza, dopo un «ampio e approfondito» dibattito, ha approvato e ha fatto propria la relazione dell’esecutivo nazionale dello Sna, e con la condivisione del Comitato dei Gruppi aziendali agenti ha valutato lo schema di decreto legislativo come «un atto normativo ostile, persecutorio e discriminante nei confronti degli agenti di assicurazione italiani, che in più non aggiunge nulla a favore dei consumatori».

Il provvedimento legislativo, con particolare riguardo ai temi del “conto separato” e delle “sanzioni amministrative pecuniarie”, contiene «norme viziate da palese eccesso di delega e come tali incostituzionali che, se attuate, produrrebbero effetti intollerabili per la categoria, determinando lo stravolgimento dell’attività agenziale, sia nel rapporto coi consumatori che con le imprese», si legge nel documento finale dello Sna.

Uno schema «in aperto contrasto con gli obiettivi perseguiti dalla direttiva comunitaria, che avrebbe l’effetto di minare profondamente il rapporto di fiducia tra agente e assicurato, annientando l’intermediazione professionale. Inoltre, l’attuazione di tale disposizione avrebbe effetti depressivi sulla libera concorrenza che si attua attraverso l’attività consulenziale degli agenti. Ciò, in contrasto coi principi comunitari e nazionali». Infine, «le gravissime conseguenze economiche e occupazionali di una norma concepita frettolosamente, disorganica e disarticolata dal sistema dell’intermediazione assicurativa, elaborata in totale assenza di confronto con le categorie interessate, non appaiono in alcun modo tollerabili».

Il Comitato Centrale dello Sna ha approvato la dichiarazione dello stato di agitazione della categoria proclamato «in via d’urgenza» dall’esecutivo nazionale che prevede «il ricorso ad ogni strumento di lotta sindacale, inclusa qualsiasi forma lecita di disobbedienza civile, oltre alle misure proposte dall’esecutivo nazionale nella sua relazione». L’organo istituzionale dello Sna ha quindi invitato e conferito mandato  allo stesso esecutivo nazionale «a porre in essere ogni ulteriore iniziativa, finalizzata alla non approvazione o modifica del provvedimento, a salvaguardia della sopravvivenza della categoria, attingendo per questo ai fondi disponibili».

Fabio Sgroi

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