L’istituto di vigilanza in una lettera al mercato: «Non è possibile imporre all’intermediario titolare di una pluralità di mandati l’apertura di diversi conti correnti separati».
Oltre a entrare nel merito del conto corrente separato dell’intermediario e dell’addebito di partite non assicurative, l’Ivass, nella recente sua lettera al mercato (inviata a imprese di assicurazione con sede legale in Italia, rappresentanze di imprese con sede legale in uno stato terzo e intermediari assicurativi e riassicurativi iscritti nel Rui) ha voluto chiarire anche l’aspetto riguardante l’intestazione del conto corrente separato quando gli agenti operano su mandato di più compagnie.
Nel dettaglio, l’istituto di vigilanza ha ricordato che «il conto corrente separato può essere intestato all’impresa o direttamente all’intermediario assicurativo purché sia chiaramente indicato che l’intestazione è nella specifica qualità di intermediario e che il conto corrente è acceso ai sensi dell’articolo 117 del D. Lgs. 7 settembre 2005, n. 209 (ritenendosi preferibile un riferimento puntuale alla norma in luogo di una indicazione generica, allo scopo di evitare possibili equivoci). L’intermediario deve avere cura di verificare che nelle clausole contrattuali del conto corrente separato siano indicati tutti i requisiti che il conto medesimo deve avere in base alla citata norma del Cap (inammissibilità di azioni, sequestri o pignoramenti da parte di creditori diversi dagli assicurati e dalle imprese di assicurazione, ecc.)».
L’articolo 54, comma 2, del Regolamento Isvap n. 5/2006, ha ricordato ancora l’Ivass, consente all’intermediario che opera per conto di più imprese «di utilizzare per il versamento dei premi un unico conto separato, purché ponga in essere sotto la propria responsabilità tutte le cautele organizzative e i controlli per corrispondere all’obbligo di garantire la corretta attribuzione delle somme a ciascuna mandante e a ciascun cliente. Per contro, non è possibile imporre all’intermediario titolare di una pluralità di mandati l’apertura di diversi conti correnti separati».
A questo proposito, l’istituto di vigilanza ha fatto riferimento al provvedimento n. 24935 dell’Antitrust e agli specifici impegni assunti sulla questione dalle imprese interessate.
Fabio Sgroi
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