Alla convention del gruppo assicurativo a Milano, il presidente ha fatto luce con chiarezza e trasparenza sull’identità del fondo di private equity americano. «L’essenza del business di Apollo? Fare impresa e credere nel valore delle persone». E agli agenti, in merito al contenzioso con Banca Carige, ha consigliato: «Leggete i nostri comunicati e fatevi una idea su quelle che riteniamo essere accuse infondate, gravi e strumentali».
Durante la convention di Amissima di qualche giorno fa, gli agenti intervenuti hanno avuto modo di conoscere da vicino Andrea Moneta (nella foto a lato), presidente delle due compagnie Amissima Assicurazioni e Amissima Vita, l’uomo su cui ha puntato Apollo per sviluppare il suo business assicurativo in Italia. E proprio Moneta, salendo sul palco del Marriott, ha voluto spiegare agli agenti Amissima chi è e cosa fa l’azionista Apollo. Lo ha fatto per chiarire una volta per tutte il ruolo di Apollo e per spegnere alcune voci, che lui stesso ha definito «spropositate» sui reali obiettivi dell’azionista di Amissima.
I numeri sono importanti. Anche perché stiamo parlando, con riferimento al fondo di private equity Apollo, di «uno dei più grossi alternative investment manager al mondo», ha sottolineato Moneta. «Quando si parla di fondi di private equity spesso si pensa agli avvoltoi, a sproposito. Apollo è attivo sostanzialmente su due settori: il primo è il private equity, dove è nato nel 1990, e il secondo è quello del credito, un business su cui le mire si stanno spostando sempre di più. Al 31 dicembre 2016 i miliardi di dollari di Apollo in asset management sono stati 192, di cui 137 hanno riguardato il credito e 44 miliardi sono riferiti al private equity». Moneta è entrato nello specifico delle due attività.
PRIVATE EQUITY – «Di solito il private equity è un fondo che investe, ristruttura, rilancia e rivende», ha detto. Poi ha ricordato i settori industriali (9) su cui è impegnato e investe Apollo. «Uno dei più importanti è quello relativo al financial services, quindi banche, assicurazioni e tutti gli operatori dei servizi finanziari. Ed è interessante come la primissima operazione di private equity effettuata da Apollo sia stata proprio la ristrutturazione di una compagnia assicurativa, la Executive Life». Del resto Apollo, che ha il suo quartier generale a New York, «è quotato ed è regolato come società assicurativa», ha tenuto a precisare Moneta, che ha aggiunto: «È un azionista che ha nel suo dna la conoscenza e l’expertise assicurativa. Non è stato quindi un caso che Apollo abbia guardato al mercato assicurativo italiano, che è uno dei più grandi in Europa, e abbia guardato all’opportunità di acquisire le compagnie assicurative di Carige per fare la propria piattaforma di crescita del business assicurativo».
In Europa, nell’ambito del business dei servizi finanziari, Apollo ha un network «importantissimo» e che è in continua espansione. Solo dal 2013 al 2016, Apollo ha acquisito quattro banche e quattro compagnie. «Abbiamo un network a livello europeo con cui ci possiamo confrontare da imprenditori». Moneta ha anche fornito un altro indicatore di riferimento: «Per quanto riguarda i rendimenti nel private equity, Apollo ha fatto mediamente ogni anno più del 25% netto».
CREDITO – In questo ambito Apollo prevede «una grande crescita e questo è fondamentale per quello che facciamo noi come compagnia assicurativa», ha detto il presidente di Amissima, che ha voluto sottolineare come le attività legate a questo business vengano svolte «con una disciplina di gestione del rischio di credito senza pari. Lo dimostrano i nostri tassi di default nettamente inferiori alla media. Questo ci dà una potentissima, unica e non imitabile possibilità di sviluppare dei prodotti che hanno determinate e solide caratteristiche finanziarie, per poter offrire ai nostri clienti un valore aggiunto».
«L’ESSENZA DEL BUSINESS DI APOLLO? FARE IMPRESA» – Moneta si è soffermato anche su come lavora l’azionista di Amissima, rimarcando il tipo di approccio utilizzato, che «non è campato in aria, avventato, finanziario, ma è profondamente industriale, di conoscenza e di collaborazione con le squadre manageriali e questo per dare valore». Un punto su cui il presidente di Amissima ha insistito non poco. «La natura industriale di Apollo, il suo approccio, è quello di fare impresa, fare squadra e questo concetto vorrei fosse percepito anche dalla rete. Noi e voi insieme», ha detto riferendosi agli agenti presenti in sala. «Tendenzialmente non c’è un singolo investimento nel portafoglio di Apollo che non sia stato poi seguito da successive acquisizioni, perché la filosofia è molto semplice: si parte con un qualcosa di solido, esistente, concreto, su cui si può sviluppare, e poi si cresce».
IL MESSAGGIO AGLI AGENTI SUL “CONTENZIOSO” CON CARIGE – Un accenno, breve, sul contenzioso con Banca Carige, secondo cui, tra il 2014 e il 2016, «avrebbe subito una serie di iniziative aggressive e pregiudizievoli di alcuni soggetti appartenenti al gruppo che fa capo al fondo americano Apollo i quali, avvalendosi della negligenza o della condiscendenza di amministratori della stessa Carige hanno tratto enormi profitti con corrispondente impoverimento della banca e provocato ingenti danni alla società». Queste le accuse di Banca Carige nei confronti di Apollo.
Moneta ha definito queste accuse «assolutamente infondate e gravi. Chiaramente faremo di tutto per difendere il nome e la reputazione di Apollo e di Amissima nei confronti di questi attacchi volgari e assurdi». E agli agenti ha detto: «Qualora aveste delle domande in merito sappiate che sul sito di Amissima è possibile visionare tutti i comunicati stampa che in modo molto puntuale pubblichiamo e che smontano uno a uno i capi di accusa. L’invito è quello di leggerli in modo che possiate farvi una idea. È bene che sappiate anche come queste accuse siano infondate e strumentali».
APOLLO CREDE NELLE PERSONE – Moneta ha poi concluso il suo intervento così: «Apollo ha una caratteristica, quella di credere nel valore delle persone e della squadra. Crede che dietro una impresa ci siano sempre gli imprenditori, e quindi sulla capacità di attrarre talenti che poi possono tirare fuori il meglio. Mi auguro che questa mia presentazione abbia contribuito a far capire agli agenti e non solo la serietà che c’è dietro Amissima e al suo azionista».
Fabio Sgroi
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