sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

CANU: «LA MANDANTE DEVE CAMBIARE ATTEGGIAMENTO PERCHE’ PER NOI E’ UN MOMENTO DIFFICILISSIMO. DISPOSTI AD ASPETTARE FINO A FEBBRAIO 2017. SARA’ IL MESE DELLA VERITA’»

Il Gruppo aziendale agenti Lloyd Italico, reduce dal congresso di Ragusa, entra in una fase delicatissima nel percorso intrapreso all’interno di Generali Italia. E, secondo quanto sottolinea il presidente Antonio Canu, le politiche sull’auto potrebbero tagliare le gambe alle agenzie. Il gruppo è disposto ad aspettare fino all’inizio dell’anno prossimo. Poi, se le cose non dovessero cambiare…

 

Antonio Canu 2E’ stato confermato ancora una volta presidente. A pieni voti. Antonio Canu (nella foto a lato), 50 anni il prossimo anno, sta guidando il Gruppo aziendale agenti (Gaag) Lloyd Italico in un percorso assai difficile all’interno di Generali Italia. Lo farà anche per i prossimi due anni. Il momento non è dei migliori e la mozione scaturita al termine dell’ultimo congresso di Ragusa la dice lunga: «Una mozione forte, che dimostra ancora una volta la grande maturità del Gaag e una grande capacità di analisi della situazione», afferma Canu in questa intervista concessa a tuttointermediari.it. «L’assemblea ha chiesto un confronto serrato con la compagnia, forte della straordinaria unità di intenti manifestata dal gruppo. Non è una mozione di rottura, però è anche un impegno per noi a non fare un passo indietro su alcuni punti cruciali».

Domanda. L’ufficio di presidenza è stato confermato in toto. Significa che il lavoro svolto in questi ultimi due anni è stato apprezzato…

Risposta. Direi di sì. Questo, sotto certi aspetti, è ancora più incoraggiante sia per me, sia per gli altri miei colleghi che compongono l’ufficio di presidenza. Eppure non è stato un biennio per così dire di…felicità. Tutt’altro. Sono stati due anni difficilissimi, dove abbiamo sofferto tantissimo dal punto di vista professionale. Nonostante ciò, gli iscritti al Gaag hanno riconosciuto il fatto che i vertici del gruppo agenti hanno fatto il massimo per garantire la difesa e il miglioramento della loro condizione.

D. Lo stato d’animo degli agenti ex Lloyd Italico non sembrerebbe dei migliori….

R. Ci sono delle preoccupazioni forti dovute a fattori oggettivi. Mi riferisco principalmente all’atteggiamento di Generali Italia per quanto concerne il settore auto. Quella ex Lloyd Italico è una rete che ha una forte vocazione in questo comparto e una straordinaria capacità professionale di gestirlo; lo dicono i risultati. Il fatto che, addirittura, abbiamo il premio medio più alto di tutta la rete di Generali Italia la dice lunga sul momento che stiamo vivendo. Nelle ultime settimane Generali Italia si è mossa per prima nel rialzo delle tariffe auto, con il recupero sulla stariffazione e con una stretta pesante sull’autonomia agenziale che riguarda, appunto, il prezzo della Rc auto. Questo ci sta preoccupando tantissimo. E la situazione peggiorerà ancor di più.

D. Perché prevedete un peggioramento?

R. Nel momento in cui questo processo di gestione dell’autonomia sul prezzo verrà informatizzato si avrà un irrigidimento che definirei “drammatico”. Inoltre registriamo un certo immobilismo da parte dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti messi a disposizione per gestire il nostro vecchio portafoglio rami elementari. Il tutto è migrato sul nuovo sistema informatico di portante di Generali Italia e non trova corrispondenza né normativa, né di prezzo con i prodotti in catalogo. La compagnia aveva parlato di una grande stagione di riforma di adeguamento e di innovazione del nuovo catalogo prodotti. Fino a oggi non abbiamo visto nulla. Quelli migrati sul nuovo sistema informatico sono prodotti ingessati e immobilizzati. Prima era possibile riformare costantemente i prodotti rami elementari in portafoglio costruendo un vero servizio al cliente e migliorando anche la nostra redditività e quella della compagnia. Oggi non è più cosi e risulta difficile costruire le nostre fortune economiche, i rappel e i raggiungimenti degli obiettivi. E poi? Vogliamo parlare della mancata dichiarazione di quale sia il modello distributivo di agenzia in Generali Italia?

Generali Italia - sede Mogliano VenetoD. Prego…

R. Ci sono continue rassicurazioni da parte della compagnia su questo punto, ma il fatto è che contrastano con alcuni segnali che noi riceviamo. In particolare ci chiediamo se c’è posto per l’agente Lloyd Italico e quindi per un modello distributivo per noi di successo. Vero è che con Generali Italia si fanno rischi che prima non si facevano e che il rischio complesso non lo si perde per problemi di prezzo, ma è altrettanto vero che ci vengono disegnati degli orizzonti ancora lontani dall’essere raggiunti. Il riferimento è anche alla tanto decantata semplificazione: è dichiarata, ma allo stato attuale non praticata. La compagnia sembra un po’ ferma e impreparata a correre a un ritmo che da un lato gli agenti, dall’altro i nuovi manager vorrebbero darle. Questa è la percezione che abbiamo. La nota positiva è appunto la fiducia che per il momento ancora riponiamo in manager come l’amministratore delegato Marco Sesana e i chief Stefano Gentili e Massimo Monacelli che speriamo contribuiscano a rendere la compagnia “simpler, smarter and faster”, come recita il nuovo slogan dell’azienda e come gli agenti del Gaag Lloyd Italico sono già.

D. C’è un passaggio della mozione di Ragusa che fa riflettere. In particolare si fa riferimento al fatto che «numerosi sono stati i colleghi che hanno lasciato il marchio o lo hanno affiancato ad altri per poter garantire la sopravvivenza alle loro imprese». È davvero andata così?

R. Assolutamente sì. In questi due anni abbiamo perso più iscritti al Gaag che negli ultimi venti. E questi sono andati in altre compagnie. Fa riflettere soprattutto per il fatto che la nostra è sempre stata una rete tradizionalmente monomandataria. La necessità ci ha spinto a cercare soluzioni complementari a quelle di Generali Italia perché pensavamo di perdere troppi affari nell’auto e perché rischiavamo di uscire dai rami elementari per i ritardi. Ci siamo guardati attorno, scoprendo che forse stiamo dando vita involontariamente a uno dei due modelli di intermediari assicurativi che sopravviverà non tanto in Generali Italia, ma quanto nel mercato assicurativo italiano. E cioè: da un lato l’agente che ha capacità professionali, economiche e organizzative che è più che altro un gestore di uomini, guidando sottoreti professionalizzate. Dall’altro un intermediario venditore che ha alle spalle una compagnia importante, ma che ha anche un certo numero di altre opportunità di business per fare quello che le compagnie non vogliono fare; una nuova specie di agente predatore, piccolo e rapidissimo che riesce a cogliere tutte le opportunità del mercato, penso per esempio alle collaborazioni con le agenzie di sottoscrizione.

D. Altri gruppi agenti hanno stretto partnership fra loro oppure con società di brokeraggio? Voi come vi state muovendo?

R. Allo stato attuale non abbiamo siglato alcun accordo. Ricordo che il Gaag ha costituito anni fa una società di servizi che si chiama Gaag Service che era nata per essere iscritta alla sezione A del Rui. La società è lì e pronta per essere utilizzata qualora vi sia la necessità. Devo anche sottolineare il fatto che la ex rete Lloyd Italico è molto ricercata; tantissime compagnie e non solo operatori del mercato come i broker e le agenzie di sottoscrizione ci cercano e conoscono la nostra professionalità, la capacità di gestire determinati rami, anche l’auto. Noi abbiamo degli andamenti tecnici in Campania straordinari. E’ un segnale di grande capacità di selezione e di gestione anche in zone critiche.

D. Ecco, l’auto. Il Gaag ha avuto delle rassicurazioni da parte della mandante?

R. La compagnia ha deciso di andare per la sua strada. Lo ha palesato in maniera inequivocabile e a fine ottobre, come le accennavo in precedenza, verrà informatizzato il processo di gestione dell’autonomia agenziale nell’auto. Avremo, quindi, una percentuale di sconto determinata. La compagnia sostiene che con queste scelte avremo meno pezzi ma più premi, rimanendo comunque sul mercato. Gli ultimi incontri che abbiamo avuto presso la direzione hanno amplificato le nostre preoccupazioni circa la scelta dell’azienda di gestire in questo modo il segmento auto. Temiamo che il nostro portafoglio venga devastato. Questo non può accadere, noi non possiamo stare a guardare.

D. L’assemblea di Ragusa ha affidato ai vertici del Gaag dei compiti. Quando farete un primo bilancio?

R. Bisognerà attendere almeno fino al nuovo anno e questo per una serie di motivi. Innanzitutto perché avremo la possibilità di verificare nei mesi di novembre e dicembre il temuto irrigidimento legato alle scelte operative della compagnia. E poi perché quelli di fine anno sono solitamente mesi cruciali per l’attività delle agenzie, concentrate per raggiungere i target prefissati. Il Gaag aspetterà che passi tutto il mese di gennaio. Poi, a febbraio 2017, inevitabilmente ci siederemo attorno a un tavolo per capire che margini possano esserci per andare avanti. Non è detto che la situazione non possa diventare talmente drammatica che a quel punto non conti più mantenere in piedi un accordo integrativo, peraltro disdettato seppur in regime di prorogatio, e sia meglio avere tutti, noi e la compagnia, le mani libere. Noi, a ogni modo, siamo pronti, come gruppo agenti, ad attivarci senza esitazione, senza riserve e senza paura per trovare soluzioni altrove, qualora la compagnia non cambiasse logiche e atteggiamento. Il Gaag guarda soprattutto la tenuta finanziaria delle agenzie. Diciamo che febbraio 2017 sarà il mese della verità…

Fabio Sgroi

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