Il commissario Ermanno Martinetto era stato chiaro: voleva una risposta entro venerdì scorso. Accettare o no. Ma il Sindacato nazionale agenti ha ritenuto«di non poter esprimere l’accettazione o il diniego al piano». Ecco perché…
L’analisi della proposta definitiva del piano di equilibrio del Fondo pensione agenti presentata dal commissario straordinario Ermanno Martinetti ha fatto emergere «numerose criticità non solo nel merito, ma anche riguardo alle modalità e agli aspetti formali della proposta». Per questa ragione il Sindacato nazionale agenti ha ritenuto «di non poter esprimere l’accettazione o il diniego al piano». Le parti sociali avrebbero dovuto comunicare l’adesione o meno al piano entro lo scorso venerdì.
In una lettera indirizzata allo stesso commissario straordinario, al comitato di sorveglianza del Fondo pensione, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al presidente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati e alla Covip, lo Sna si dice «convinto che, fermo lo squilibrio finanziario prospettico, possano essere individuate soluzioni adeguate in tempi ragionevoli, percorrendo strade sostanzialmente diverse da quella dell’ineluttabilità dei tagli alle prestazioni e dell’immediata modifica delle regole oltre che dei principi solidaristici del Fondo, che ne hanno caratterizzato l’istituzione e il mantenimento in vita per quasi 50 anni».
Per il sindacato presieduto da Claudio Demozzi (nella foto), il piano proposto dal commissario straordinario risulta «lacunoso, non solo sugli aspetti quantitativi, ma anche su quelli regolamentari». Nella lettera, firmata da Demozzi e Francesco Libutti, componente dell’esecutivo nazionale, lo Sna elenca i motivi per i quali ha ritenuto «di non poter esprimere l’accettazione o il diniego al piano». Il sindacato di via Lanzone ha anche sottolineato il fatto di essere pervenuto a questa decisione dopo aver interpellato i «maggiori esperti nazionali del settore». Dunque né un rifiuto, né un’adesione.
C’è da dire che il commissario straordinario Martinetto non aveva lasciato margine di manovra. «Potranno essere richieste precisazioni, informazioni, ulteriori dettagli e formulati suggerimenti. Non verranno prese in considerazione accettazioni condizionate e la mancata accettazione espressa sarà considerata non accettazione», aveva avvisato. Occorre adesso capire come sarà interpretata questa uscita dello Sna.
«Il piano del commissario straordinario non ha considerato diverse opzioni che avrebbero graduato nel tempo l’impatto dei tagli sugli iscritti», ha fatto sapere Demozzi attraverso una nota. «Per esempio non si è fatto ricorso alla realizzazione, almeno parziale, delle plusvalenze sui titoli che pare ammontino a quasi 200 milioni di euro e che avrebbero ridimensionato lo squilibrio prospettico in misura alquanto rilevante e, conseguentemente, avrebbero permesso di intervenire con minore incisività sulle prestazioni pensionistiche attuali e future».
Fabio Sgroi
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