mercoledì 10 Settembre 2025

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FONDO PENSIONE AGENTI: PARTI SOCIALI AL BIVIO. ANCORA POCHE ORE PER SCEGLIERE

Entro il prossimo 18 settembre Ania, Anapa, Sna, Unapass e UnipolSai devono comunicare al Fondo se aderiranno o meno al piano di riequilibrio proposto dal commissario straordinario. Sna: «Difficile dire se è il migliore». Anapa: «Speriamo prevalga il buon senso».
 

Fondo pensione agentiAnia, Anapa, Sna, Unapass e UnipolSai avranno ancora poche ore per esprimere la propria posizione di adesione o di non adesione alla proposta definitiva del piano di quilibrio del Fondo pensione agenti presentata giovedì scorso dal commissario straordinario Ermanno Martinetto. Le parti dovranno comunicare al Fondo (a mezzo posta elettronica certificata, fax o raccomandata a.r. anticipata via mail) la propria decisione entro la giornata di venerdì 18 settembre.

Martinetto è stato chiaro: «Potranno essere richieste precisazioni, informazioni, ulteriori dettagli e formulati suggerimenti. Non verranno prese in considerazione accettazioni condizionate e la mancata accettazione espressa sarà considerata non accettazione». L’obiettivo del piano è creare le condizioni «per il recupero del deficit e, parallelamente, a una ripresa della continuità funzionale della forma di previdenza». L’intenzione è superare il «taglio provvisorio delle prestazioni che, in assenza di un accordo delle parti, andrebbe invece a rivestire carattere di definitività e, presumibilmente, soggetto a ulteriori penalizzazioni».

Il commissario ha accertato un disavanzo patrimoniale al 31 dicembre 2014 di 582,4 milioni di euro, oltre alle attività supplementari (margine di solvibilità), valutate in 56,4 milioni di euro. In termini percentuali lo squilibrio, rispetto al totale delle riserve tecniche, risulta del 41,3%; secondo quanto viene riportato nel piano, «la situazione tornerebbe quindi in equilibrio se, con le regole attuali del Fondo, si riducessero del 41,3% le prestazioni maturate (sia dai pensionati che dagli aderenti attivi) delle due gestioni (ordinaria e integrativa). Peraltro il mantenimento delle attuali regole della gestione ordinaria genererebbe nuovi squilibri già dai prossimi esercizi in quanto continuerebbero a prodursi diritti pensionistici sbilanciati. La principale motivazione di tale situazione è stata individuata nella promessa pensionistica della gestione ordinaria che ha prodotto nel tempo un livello di prestazioni significativamente superiore a quello dei contributi versati. E’ quindi necessario introdurre un correttivo che riproporzioni le prestazioni maturate (pensioni in pagamento e diritti pensionistici maturati dagli aderenti attivi) ai contributi versati e relativi rendimenti».

Lo sbilanciamento, ha evidenziato il commissario, è anche «conseguenza della decisione presa dalle Parti Sociali nel 2003 allorquando, a fronte dello squilibrio finanziario che già cominciava a manifestarsi nelle pieghe dei bilanci tecnici, aumentò i contributi lasciando inalterate le prestazioni». Il commissario, in sostanza, vuole «reintrodurre un principio di equità nei confronti degli attuali aderenti attivi e delle future generazioni di nuovi iscritti al Fondo che non dovranno più sopportare una promessa pensionistica squilibrata»CLICCA QUI  e leggi il piano di equilibrio del Fondo pensione agenti proposto dal commissario straordinario.

Intanto il Sindacato nazionale agenti ha criticato la tempistica data dal commissario straordinario. «Un termine ristrettissimo, soprattutto se si considera che i criteri generali del piano sono stati resi noti solo il giorno prima della riunione (10 settembre, ndr)». «Il Sindacato sta compiendo i dovuti approfondimenti, anche tecnici, per i quali servirebbero parecchi giorni; non è così semplice, infatti, comprendere se questo piano sia il migliore dei piani possibili allo stato attuale. Inoltre, sussistono tutt’ora alcuni impedimenti di natura tecnico-giuridica sui quali né l’Ania né il Commissario hanno mai fornito alcuna rassicurazione», ha fatto sapere Claudio Demozzi, presidente dello Sna.

Anapa, presieduta da Vincenzo Cirasola, seppur con «rammarico», aderirà al piano proposto e ha auspicato però che «alla fine prevalga il buon senso e che, per una volta per tutte, gli interessi collettivi tronfino su quelli di parte».

Fabio Sgroi

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