Ivass e Associazioni dei consumatori sono d’accordo: le nuove modalità di offerta non devono tradursi in maggiori rischi per gli assicurati.
Si fa sempre più largo la tendenza a proporre, da parte delle compagnie, modelli di offerta dei prodotti assicurativi che puntano sulla vendita a distanza tramite l’utilizzo di strumenti tecnologici di nuova generazione: fra questi App, home insurance, tablet a disposizione dei consulenti finanziari, utilizzo della firma digitale per sottoscrivere i contratti e via dicendo.
Il fenomeno è stato al centro delle attenzioni della riunione fra l’Ivass e le associazioni dei consumatori, che si è svolto mercoledì scorso a Roma.
L’istituto di vigilanza e i rappresentanti degli utenti «hanno condiviso l’esigenza che le nuove modalità di offerta non si traducano in maggiori rischi per gli assicurati». In altre parole, «un un cliente “digitalizzato” non è per definizione un cliente finanziariamente o assicurativamente evoluto e va adeguatamente tutelato». Il fenomeno è solo all’inizio ma, istituto di vigilanza e associazioni dei consumatori intendono monitorare la situazione. (fs)
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