La società di riassicurazione 100% UnipolSai ha svelato i piani futuri che mirano, tra l’altro, al raddoppio della raccolta premi a fine 2018. Ne hanno parlato i vertici in un incontro con la stampa a Dublino.
La crescita di UnipolRe passa anche dal rafforzamento dei rapporti con i broker attraverso alleanze strategiche. La società di riassicurazione (100% UnipolSai) che ha il quartier generale in Irlanda e che rappresenta il primo esempio di internazionalizzazione del gruppo Unipol, ha svelato tutti i suoi obiettivi in un incontro con la stampa che si è tenuto martedì scorso presso la sede della società a Dublino, a cui ha preso parte anche tuttointermediari.it (presenti anche il Sole 24 Ore, Milano Finanza e Il Resto del Carlino). (Nella foto a lato, un momento della conferenza stampa nella città irlandese)
La società, che rappresenta l’unico riassicuratore professionale italiano, dal momento che Unipol è l’unica compagnia assicurativa del nostro Paese che ha un’attività di riass, è nata tre anni fa con un investimento iniziale (aumento di capitale) di 100 milioni di euro, a cui è seguito un secondo aumento di pari importo. Oggi conta 37 dipendenti (di cui 8 lavorano nell’ambito attuariale e 7 sono i sottoscrittori) di diverse nazionalità e, al termine di quest’anno, stima di raggiungere una raccolta premi superiore ai 100 milioni di euro (il margine di solvibilità è superiore al 200%). UnipolRe opera nei mercati Emea (Middle East, Europa e Africa) con un focus particolare su Uk, Francia, Germania e Israele.
UnipolRe, che è presieduta da Enrico San Pietro, non opera sul mercato italiano («sia perché Unipol ha già una quota significativa di rischio del mercato italiano, sia perché per vendere riassicurazione servono le informazioni del business delle compagnie da riassicurare che potrebbero sentirsi esposte nei confronti di Unipol che è un loro competitor», fa sapere la società) e riassicura solo compagnie assicurative (attualmente i clienti sono circa una quarantina, per lo più si tratta di compagnie medio-piccole) prevalentemente sulla parte incendio/furto e Rc auto, property (copertura incendi nel ramo non proporzionale).
Nell’incontro di Dublino con la stampa, Marc Guy Victor Sordoni (foto a destra), chief executive officer di UnipolRe, e Manuela Mangiagalli, chief operating officer, hanno approfondito quelle che sono le strategie della società, che nei suoi primi anni di vita ha centrato gli obiettivi previsti dal suo piano di azione, ritagliandosi spazi soprattutto nel Regno Unito e in Germania per rami “long tail”. Ora è il momento di accelerare lo sviluppo. A cominciare dai premi sottoscritti: dagli attuali 100 milioni di euro (39 milioni di euro nel 2015, 57 milioni di euro nel 2016) la società stima di raggiungere a fine 2018 quota 190 milioni di euro. Come? Tra gli obiettivi figura il consolidamento delle relazioni con i clienti attraverso le partecipazioni ai programmi globali e nei mercati iniziali (Francia, Uk, Germania, Belgio, Francia, Uk, Israele).
La crescita passa per una espansione in aree come Iberia, Nord Europa, Sud e Nord Africa, anche attraverso un nuovo underwriting tool e aumentando l’efficienza delle attività di pricing (facilitando anche la strutturazione di operazioni complesse). Ma c’è anche la volontà, come riportato in precedenza, di rafforzare la relazione con i broker. E in un certo senso ciò sta già avvenendo. «Con i tre grandi broker Guy Carpenter, Willis e Aon Benfield abbiamo iniziato a sviluppare attività in vari paesi», ha affermato Sordoni. «Quando UnipolRe ha avviato l’attività abbiamo lavorato maggiormente in forma diretta e dunque adesso stiamo rafforzando anche la parte dei broker per avere un bilanciamento ragionevole». (Nella foto a lato, uno scorcio degli uffici di UnipolRe a Dublino)
Fabio Sgroi
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