Inflazione e incremento della frequenza dei sinistri pesano sulla redditività della gestione tecnica assicurativa del gruppo bolognese. Il punto del direttore generale insurance.
«Nella Rc auto l’inflazione e l’aumento della frequenza dei sinistri pesano sulla redditività della gestione tecnica assicurativa di Unipol, ma saranno compensati sul finire del 2023 dagli aumenti tariffari di Unipol, i cui premi sono saliti a novembre e a febbraio con effetti che si dispiegheranno pienamente nel corso dell’anno e nel 2024». È quanto ha spiegato agli analisti Enrico San Pietro, direttore generale insurance del gruppo Unipol, in occasione della presentazione dei risultati relativi al primo trimestre 2023, avvenuta ieri.
Il combined ratio, indicatore della redditività tecnica, «nell’auto sta peggiorando», ha osservato San Pietro. «Dal 97,5% siamo passati al 102%. Possiamo ritenere che il peggioramento di circa cinque punti percentuali per metà sia dovuto all’inflazione e per l’altra metà all’aumento del tasso di frequenza. Nel business non auto stiamo registrando un miglioramento».
San Pietro ha aggiunto: «Andando avanti con i mesi constateremo sempre più l’impatto significativo dell’aumento dei premi» che «si sta già manifestando sul tasso di retention, che si sta abbassando appena un po’, ma senza essere preoccupante».
Unipol non esclude ulteriori ritocchi ai listini per compensare, oltre all’inflazione anche l’innalzamento della frequenza dei sinistri: gli aumenti già scattati «potrebbero essere sufficienti» per compensare l’inflazione, ha affermato San Pietro, «anche se registriamo un aumento delle frequenze, seppur non fortissimo. Su questo faremo il punto il mese prossimo».
Fabio Sgroi
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