Alla fine del primo anno del nuovo piano strategico gli obiettivi sono stati centrati. «Noi facciamo quello che diciamo…» aveva detto il numero uno di via Stalingrado, Carlo Cimbri.
«I risultati conseguiti nel 2019 dal Gruppo Unipol e dal Gruppo UnipolSai permettono di confermare i target finanziari delineati nel piano strategico 2019-2021». Il gruppo di via Stalingrado ha sottolineato questo aspetto, nel corso della presentazione dei dati preliminari, facendo intuire che il piano sta andando avanti secondo le aspettative.
I target finanziari contenuti nel piano presentato a maggio dello scorso anno avevano fissato a fine 2021, per Unipol e UnipolSai, un utile netto cumulato di 2 miliardi di euro, dividendi cumulati per 600 milioni di euro (Unipol) e per 1,3 miliardi di euro (UnipolSai) e un Solvency II Ratio compreso fra il 140% e il 160% (Unipol) e fra il 170% e il 200% (UnipolSai, basato sul capitale economico).
«Noi elaboriamo dei piani, ci diamo degli obiettivi e li realizziamo, in altre parole facciamo quello che diciamo», aveva detto Carlo Cimbri, ceo group Unipol e presidente di UnipolSai, in sede di presentazione del piano. Per il momento i fatti gli stanno dando ragione.
L’obiettivo che si è dato il gruppo guidato da Cimbri è quello di «far evolvere il nostro sistema assicurativo nell’ambito di alcuni ecosistemi» perché, ha spiegato il manager, «crediamo che il futuro delle assicurazioni sia in evoluzione (da qui lo slogan del piano 2019-2021, Mission Evolve, ndr). Per questo i nostri programmi parlano molto di assicurazione, quella “vera”, quella dei rischi, e meno dell’assicurazione finanziaria».
I target industriali di Unipol Gruppo e gruppo UnipolSai al 2021 fanno riferimento a una raccolta danni di 8,7 miliardi di euro (+750 milioni di euro rispetto al 2018), con una combined ratio, al netto della riassicurazione, pari al 93% (-1,2% rispetto al 2018) e a una raccolta premi vita di 5 miliardi di euro (+750 milioni di euro rispetto al 2018).
Fabio Sgroi
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