domenica 19 Ottobre 2025

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UNIPOL E IL RAMO AUTO: TRE LEVE STRATEGICHE PER MIGLIORARE LA MARGINALITA’ TECNICA

L’obiettivo a fine piano industriale è ridurre di circa 2,4 punti percentuali il combined ratio.  

Gli obiettivi di Unipol per quanto riguarda il settore auto (dove può contare su 10 milioni di clienti sui 16 milioni in totale) sono chiari. Il nuovo piano strategico Mission Evolve 2019-2021 ha fissato questi target: una raccolta premi, appunto, nel ramo auto pari a 4,4 miliardi di euro (+220 milioni di euro rispetto a fine 2018) e un combined ratio danni auto (al netto della riassicurazione) in miglioramento di circa 2,4 punti percentuali a fine piano (circa il 92,5% da 94,9%).

Quali mezzi sta utilizzando Unipol per centrare gli obiettivi e porre, quindi, azioni di miglioramento della marginalità tecnica?  Le leve principali sono tre. La prima è l’ulteriore innovazione dei modelli di pricing mediante l’utilizzo di nuove variabili (per esempio la cella censuaria) e tecniche di machine learning. Unipol, in sostanza, parte dal presupposto che già l’anno scorso, grazie alla telematica e alla quantità di informazioni generata, il gruppo era nelle condizioni di sviluppare una tariffa «molto precisa» (per la determinazione di un prezzo della Rc auto, escludendo la telematica, Unipol utilizzava 27 variabili tariffarie). Il nuovo piano prevede l’introduzione di meccanismi di tariffazione sofisticati come per esempio la cella censuaria (è la più piccola unità con cui è suddiviso il territorio italiano, dove vivono mediamente 200 persone). Unipol è convinta, in questo modo, di raggiungere un livello di precisione a cui molti altri competitor non sono in grado di arrivare. E questo vale sia per il ramo Rc auto, sia per il cvt.

La seconda leva riguarda i processi liquidativi: l’obiettivo è di renderli più efficienti grazie alla tecnologia, con internalizzazione del margine legato alla telematica. Infine, terza leva, la diffusione di best practice e convergenza della performance delle reti liquidative su danni fisici e danni materiali. Tutto questo con l’obiettivo di migliorare il tasso di retention nell’auto che, in sede di presentazione del piano, era pari all’87%.

Fabio Sgroi

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