venerdì 10 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

UNIPOL BANCA: OBIETTIVI CHIARI DA QUI AL 2018, MA IL FUTURO E’ TUTT’ALTRO CHE SCRITTO

Il piano industriale 2016-2018 messo a punto da Ugf è stato elaborato non tenendo conto di una possibile vendita dell’istituto di credito o di altre soluzioni. Cimbri: «Vediamo come valorizzare questo asset…».

 

Unipol Banca sedeDel futuro di Unipol Banca si parla spesso. Si vende o non si vende? Carlo Cimbri, amministratore delegato e group ceo di Unipol Gruppo Finanziario, in più di una occasione ha detto: «Guardiamo con attenzione a quello che succede attorno a noi per vedere se questo asset importante può trovare una migliore via per essere valorizzato partecipando ad altre operazioni». Al momento non c’è nulla di concreto.

Le strategie e gli obiettivi del piano industriale 2016-2018 di Ugf sono stati elaborati comprendendo anche la banca perché, come ha sottolineato Cimbri il giorno della presentazione del piano, «oggi fa parte del gruppo». E a oggi, come detto, la situazione non è cambiata.

Nel corso del triennio 2013-2015, Unipol Banca, che è guidata dal direttore generale Stefano Rossetti, ha sostenuto «importanti» sforzi per aumentare la base clienti (circa 100.000 clienti in più) e ha avviato una razionalizzazione non solo delle strutture di direzione (con una riduzione di circa 150 dipendenti), ma anche della rete (da 302 a 271 filiali).

L’esercizio 2015 si è chiuso con un utile di 3,6 milioni di euro. La raccolta complessiva da clientela ha superato i 61 miliardi. Le masse di raccolta diretta sono calate del 2,5% rispetto al dato di fine 2014 attestandosi a circa 10 miliardi di euro; in crescita, invece, del 4,3% le masse della raccolta indiretta arrivate a 51,2 miliardi di euro, grazie al buon risultato registrato sulla clientela ordinaria (+18,2%). Gli impieghi lordi verso la clientela sono diminuiti del 5,2% attestandosi a 10,5 miliardi di euro (9,3 miliardi di euro al netto dei fondi rettificativi, -5,8% rispetto al dicembre 2014). I crediti deteriorati lordi al 31 dicembre 2015 ammontano a 3,9 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 2014 (-0,1% dopo anni di costante crescita), e con la percentuale di copertura dei crediti deteriorati che passa dal 29,6% del 2014 al 29,9%. Il calo dei crediti in bonis (-8,0%) ha comportato che la quota dei crediti deteriorati sul totale degli impieghi passasse dal 27,9% al 29,5%. Il margine di intermediazione, pari a 307,7 milioni di euro è risultato calo del 23,4% rispetto al 2014,

L’organico al 31 dicembre 2015 era di 2.334 dipendenti, in calo di 54 risorse rispetto al 2014, mentre la rete distributiva nel corso del 2015 ha registrato la chiusura di 20 filiali per accorpamento sulla stessa piazza o piazze limitrofe ed era composta, al 31 dicembre 2015, da 271 filiali bancarie (144 integrate con agenzie assicurative e 127 tradizionali), 276 promotori finanziari con mandato e 1.865 punti vendita agenziali abilitati alla vendita di prodotti bancari.

LA STRATEGIA DI UNIPOL BANCA DA QUI AL 2018 – Ugf stima risparmi di costo a fine piano di circa 17 milioni di euro. Il nuovo piano verte su tre direttrici: il rilancio dei ricavi commerciali core, con incremento della redditività della clientela privata acquisita e lo sfruttamento della storica presenza di banca di riferimento per small business e Pmi; l’ottimizzazione della struttura dei costi, attraverso la razionalizzazione dei principali contratti di procurement, delle filiali e l’incentivazione all’esodo per il personale; la centralizzazione della gestione del credito deteriorato, facendo leva sulla creazione, avvenuta a fine 2015, di una struttura dedicata.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA