giovedì 11 Settembre 2025

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UNIONE AGENTI AXA E L’ACCORDO DATI: SI PUO’ MIGLIORARE? LAZZARO: «CERTO CHE SI’, SE SI PENSA ALL’EVOLUZIONE DIGITALE CHE VA AVANTI ALLA VELOCITA’ DEL SUONO»

Anche se l’intesa con la mandante è stata rinnovata l’anno scorso, il presidente della rappresentanza agenziale cerca di mantenere alta l’attenzione su un tema d’attualità.
 

L’accordo dati sottoscritto dall’Unione Agenti Axa (Uaa) e dalla mandante è stato rinnovato nel 2023 con una proroga di altri tre anni. Come ha ricordato Alessandro Lazzaro, presidente della rappresentanza agenziale, nel corso di una tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’ultimo congresso del Gruppo agenti Sara, gli agenti Axa «sono titolari autonomi dei dati».

Uno degli aspetti di cui si è discusso è la proprietà industriale del dato. «È un tema che abbiamo affrontato anche rispetto a uno dei casi che si sono verificati nel corso degli ultimi anni, appunto la proprietà industriale del dato. Capire, in caso di cessazione del rapporto con la mandante, cosa è possibile fare con il dato. Di norma», ha affermato Lazzaro, «l’agente non può utilizzare il dato industriale perché la proprietà industriale è dell’impresa, indipendentemente dal fatto che l’agente sia soggetto autonomo o meno. Nel nostro caso, gli agenti Axa hanno la facoltà di poter gestire anche il dato industriale se interrompono il rapporto con la mandante».

Anche se il rinnovo dell’accordo è abbastanza recente, è stato chiesto al presidente dell’Uaa se questo si può migliorare. «Certo che sì», ha risposto Lazzaro, «perché nel frattempo l’evoluzione digitale va avanti alla velocità del suono e, per esempio, penso al rischio che noi agenti corriamo con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale…». (fs)

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