Via libera alla sperimentazione dell’iniziativa presentata da X Consulting srl, che rientra nell’ambito della sandbox regolamentare, lanciata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per sviluppare la digitalizzazione del Paese.
Il terzo progetto ammesso dall’Ivass (oltre a quelli di Sara Assicurazioni e di Sia spa) nell’ambito della sandbox regolamentare, l’iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze (in collaborazione con Ivass, Banca d’Italia e Consob) che ha lo scopo di sviluppare la digitalizzazione del Paese, è targato X Consulting srl.
La sandbox è un ambiente controllato nel quale operatori tradizionali e del FinTech / InsurTech sperimentano prodotti e servizi tecnologicamente “innovativi” beneficiando di un regime semplificato transitorio, in costante dialogo e confronto con le autorità di vigilanza.
Il progetto presentato da X Consulting, azienda del veronese, consiste nella consegna al consumatore che entra in contatto con un intermediario assicurativo di uno strumento (QR code) di certificazione dei dati dell’intermediario stesso presenti nel Registro unico degli intermediari (Rui) gestito dall’Ivass che consentirà al consumatore di verificare l’effettiva iscrizione al Rui riducendo i rischi di frode nel settore assicurativo.
Si tratta di un’attività, ha rimarcato l’istituto di vigilanza, che «è in grado di arrecare benefici agli utenti e al sistema assicurativo». Nella fase di sperimentazione, l’Ivass sta fornendo settimanalmente i dati Rui degli intermediari coinvolti nel progetto e ne sta seguendo l’esecuzione al fine di cogliere indicazioni per eventuali modifiche alle attuali disposizioni regolamentari.
Alberto Bonomo, amministratore unico di X Consulting, ha spiegato così il progetto presentato e autorizzato: «Lavorando fin dal 2013 a fianco degli intermediari che avevano intuito le esigenze di supporto specialistico sui temi di controllo e governo delle loro avventure imprenditoriali, ci siamo accorti che la concorrenza sleale è un fattore esogeno difficilmente governabile, che sottrae porzioni di mercato oltre a danneggiare la reputazione della categoria. Con questo progetto, avallato dall’autorità di vigilanza e accolto da alcuni intermediari disponibili a ricoprire il ruolo di sperimentatori, contiamo di poter dare un importante contributo alla limitazione del crescente fenomeno dei falsi intermediari».
Fabio Sgroi
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