giovedì 16 Ottobre 2025

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UEA E L’OPERATO DELLE SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO: PRESENTATO UN ESPOSTO A MISE E IVASS. CONFORTI: «SI GIOCA AD ARMI IMPARI»

Queste società, secondo l’associazione e il suo presidente, pur superando la soglia di legge dei 100.000 euro per impegni di spesa a favore degli iscritti, eludono i controlli previsti dal Codice delle Assicurazioni e non ottemperano ai requisiti tassativi da questo sanciti per l’esercizio di attività assimilate a quelle assicurative.
 

Conforti Roberto«Migliaia di cittadini-consumatori iscritti alle società di mutuo soccorso rischiano di poggiare la loro speranza di tutela sanitaria sulle sabbie mobili». A lanciare l’allarme è l’Unione europea assicuratori (Uea), che dopo due anni di denunce, attraverso articoli e convegni sul tema, ha presentato un esposto al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e all’Ivass.

Secondo l’associazione presieduta da Roberto Conforti (nella foto), «l’articolo 345, comma 1, del Codice delle Assicurazioni fissa il principio secondo cui le società di mutuo soccorso costituite ai sensi della legge 15 aprile 1886, n. 3818 sono escluse dall’ambito di applicazione quando provvedono direttamente al pagamento a favore degli iscritti di capitali o rendite di qualsiasi importo fatte salve alcune disposizioni elencate nel comma 3: possono contrarre impegni al pagamento a favore degli iscritti di capitali o rendite complessivamente non superiori a euro 100.000 per ciascun esercizio; devono fornire ai loro soci le informazioni prescritte per gli intermediari assicurativi qualora […] stipulino contratti di assicurazione per conto degli iscritti».

Quindi, sostiene l’Uea, «se la società di mutuo soccorso supera la soglia dei 100.000 euro indicata deve assumere la qualifica di impresa locale o mutua assicuratrice; ove la società di mutuo soccorso si limiti a stipulare contratti di assicurazione per conto dei suoi iscritti, deve comunque osservare le disposizioni sull’intermediazione assicurativa».

In sostanza la ratio del legislatore è «quella di consentire alle società di mutuo soccorso di operare al di fuori degli obblighi imposti agli altri intermediari di prestazioni sanitarie e assistenziali, purché le stesse conservino dimensioni modeste». Come? «Ponendo un limite preciso a carico del loro patrimonio: gli impegni a favore degli iscritti non devono superare i 100.000 euro per esercizio, quindi ipotizzando un impegno minimo di 1.000 euro a socio, quale rimborso di spese mediche durante una annualità di esercizio, raggiunto il numero di 100 iscritti la società di mutuo soccorso deve fermarsi o trasformarsi in una mutua assicuratrice, con tutti gli obblighi che competono a una impresa di assicurazioni e alla propria rete distributiva», evidenzia Uea. «Ora diventa difficile credere che Sms con centinaia di dipendenti, migliaia di soci-promotori e centinaia di migliaia di assistiti riescano a rispettare il dettato della legge».

Per questa ragione l’Uea ha deciso di adire le autorità competenti, «proprio per non dar seguito al proliferare di condotte illegittime in danno dei cittadini, peraltro in un ambito di straordinaria valenza sociale». Inoltre, l’associazione ha inteso «interrompere uno strano atteggiamento, quasi distaccato, da parte dei “controllori” rispetto alle predette condotte di questi soggetti e alle pratiche commerciali da questi poste in essere».

UEALa campagna mediatica incentrata sull’operato delle società di mutuo soccorso e dei promotori mutualistici era stata al centro delle attenzioni del consiglio direttivo di Uea ed era uno degli obiettivi indicati nell’ultimo congresso nazionale dell’associazione a maggio scorso a Treviso. Lo scopo di Uea è chiaro: «Non intendiamo imbastire una caccia alla streghe, ma tutelare il libero mercato e la libera concorrenza, i quali esistono solo in presenza di regole certe e condivise e di controlli stringenti e puntuali effettuati dalle Autorità preposte», aveva ribadito Conforti nella sua ultima relazione annuale.

«Proprio perché Uea non ha, né potrebbe avere, alcuna finalità di natura sindacale e/o di tutela di interessi di parte e/o di rappresentanza di alcunché, per noi libero mercato e libera concorrenza significano una cosa sola: giocare ad armi pari», ha spiegato il presidente di Uea «Attività uguali devono essere soggette alle medesime regole. Ora, i promotori mutualistici vendono quote di Società, che garantiscono prestazioni sanitarie, in cambio di una provvigione. Noi intermediari assicurativi svolgiamo sostanzialmente la stessa attività, l’unica differenza è che le “quote” le chiamiamo polizze e che, contrariamente a loro, siamo tenuti a rispettare infiniti obblighi di informazione e adeguatezza, possiamo essere pesantemente sanzionati, e anche radiati». In passato, l’Uea aveva anche informato l’Antitrust.

Fabio Sgroi

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