I premi contabilizzati hanno toccato quota 37 milioni di euro, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. L’utile netto ha superato i 3 milioni di euro. Solvency Ratio al 144%.
Uca Assicurazione ha comunicato gli indicatori più significativi dell’esercizio 2018. La compagnia indipendente specializzata nella tutela legale ha chiuso l’anno con premi contabilizzati pari a circa 37 milioni di euro, interamente raccolti nel mercato del lavoro diretto, con un incremento del 6% rispetto all’esercizio precedente.
L’utile netto ha superato i 3 milioni di euro, con un patrimonio in crescita a quota 21 milioni di euro. Il combined ratio registrato dalla compagnia si è attestato all’82%, mentre la percentuale relativa al Solvency Ratio ha raggiunto il 144%.
«I dati consolidati al 31 dicembre 2018», si legge in una nota della compagnia, «confermano le valutazioni prospettiche dell’ultimo Flaor (Forward looking assessment of own risks, processo di valutazione interna del rischio e della solvibilità anche in ottica prospettica, ndr), peraltro in linea con le previsioni contenute nel piano industriale recentemente approvato, e la volontà della compagnia torinese di crescere in modo costante ed equilibrato, sia sotto il profilo patrimoniale, sia sotto quello della struttura aziendale».
Uca Assicurazione «ha accettato la sfida che Solvency II ha imposto al mercato assicurativo, e di più alle compagnie specializzate e monoramo, attivando un processo di evoluzione e consolidamento che sino a ora ha comportato una profonda trasformazione dell’organigramma aziendale».
Proprio nel corso del 2018 la compagnia ha nominato un direttore generale, ha ampliato l’organico con l’inserimento di nuove figure professionali qualificate nelle diverse aree organizzative, ha razionalizzato la rete di vendita, ha introdotto nuovi strumenti informatici e ha proceduto alla revisione dei prodotti.
«Posso affermare con soddisfazione che Uca, oltre ai risultati tecnici, ha ormai assunto i connotati di una compagnia solida, con una dimensione adeguata a raccogliere le sfide di un mercato in crescita, senza perdere di vista il rapporto con una rete di intermediari di altissimo valore», ha dichiarato Alfredo Penna, da oltre un anno direttore generale della compagnia. (fs)
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