Secondo una indagine di Aviva sono ancora poco diffuse le assicurazioni sulla casa come strumento di tutela.
Il ricorso all’assicurazione come strumento per tutelare la propria abitazione è ancora poco diffuso. A rivelarlo è una indagine di Aviva e dell’istituto di ricerca Lorien Consulting sulla gestione dell’abitazione in occasione di periodi di vacanza.
L’indagine, che ha coinvolto più di 1.500 italiani dai 30 ai 74 anni, ha evidenziato che a fronte di 7 italiani su 10 che giudicano la propria organizzazione per la prevenzione sufficiente, il 30% circa dichiara di essere poco o per nulla organizzato per evitare problemi, con punte del 38% tra chi vive in affitto.
Per la prevenzione si punta molto sul “fai da te”, come per esempio lasciare le chiavi a persone fidate perché passino a controllare (è la strategia più diffusa), ma anche mandare sistematicamente amici o parenti ad accendere la luce e aprire le persiane, così che non ci si accorga che non c’è nessuno a casa. Altri fanno affidamento sul portiere del palazzo.
Il ricorso a sistemi d’allarme è segnalato dal 44% circa, di cui il 16% con telecamere che permettono di controllare la situazione a distanza. Solo 3 su 10 circa, rivela l’indagine, si affidano all’assicurazione come strumento di tutela: in particolare, il 27% conta su una copertura sulla casa “tradizionale”, mentre una percentuale minima dichiara di aver scelto una soluzione assicurativa dotata di sensori antiintrusione e per la rilevazione di fumo/allagamenti (4%). (fs)
© RIPRODUZIONE RISERVATA