La compagnia del gruppo Generali specializzata in questo ramo descrive un quadro fatto più di ombre che di luci, soprattutto se si raffronta il mercato italiano a quello dei principali paesi europei. Eppure qualcosa, pian piano, si muove…
Quale è il trend di sviluppo del ramo assicurativo della tutela legale? E del sistema giustizia? Come si colloca l’Italia rispetto agli altri paesi europei? Das, compagnia del gruppo Generali specializzata nella tutela legale, ha descritto il quadro. E per l’Italia è complessivamente caratterizzato più da ombre che da luci.
Il nostro Paese, infatti, è ultimo a livello di tasso di penetrazione della tutela legale (è al 5%) rispetto per esempio a Francia (17%) e Germania (47%).
Eppure il dato sul numero degli avvocati è all’opposto. La Francia è a quota 60.000, mentre la Germania ne conta 166.000. E l’Italia? Il numero degli avvocati è pari a 242.000. Un dato così elevato, ha ricordato Roberto Grasso, director & general manager di Das, genera contenziosi. E la gestione di questi ultimi, in Italia, non è delle migliori, se si analizza il grado di efficienza della giustizia italiana nelle controversie commerciali.
Secondo i dati resi noti da Das, in Italia sono necessari, in media, 1.200 giorni per “chiudere” (a livello giudiziale) una controversia commerciale, contro i 500 giorni di Francia e Germania e i 620 giorni dell’Europa. In città come Milano e Torino occorrono, in media, 800-900 giorni, a Napoli e Bari circa 1.500 giorni, a Reggio Calabria addirittura 1.750 giorni.
Non va meglio se si guarda all’incidenza dei costi sul valore della controversia: 25% in Italia (ma in città come Milano e Torino si arriva anche a oltre il 30%) contro il 14% in Germania e il 21% in Europa. La media della spesa pro capite, sempre con riferimento alla tutela legale, è pari a 7 euro in Italia contro 20 euro in Francia e 47 euro in Germania.
Eppure negli ultimi anni, in Italia, il tasso di crescita di questo ramo è evidente. Dal 2016 al 2021, ha sottolineato Das, il mercato della tutela legale nel nostro Paese è cresciuto del 7,4%, più dell’intero comparto danni (+1,6%). L’ultimo dato ufficiale di Ania, relativo al secondo trimestre 2022, segna un incremento dell’8,7% rispetto all’analogo periodo del 2021. È chiaro, c’è ancora molto da fare, ma la strada sembra quella giusta…
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA