Fra gli obiettivi del piano industriale 2018-2020 del gruppo veronese c’è anche la volontà di aumentare il grado di innovazione in ambito tecnologico. Il lancio, un mese fa, del nuovo prodotto “Active Auto” lo dimostra. Anche le agenzie sono interessate a questa trasformazione. E in futuro…

È passato poco più di un mese dal lancio, da parte di Cattolica, del nuovo prodotto denominato Active Auto, che propone dei servizi avanzati che premiano lo stile di guida del conducente, oltre alle garanzie di Rc, incendio e furto. Ed è solo una delle iniziative della compagnia veronese che, lo aveva sottolineato nel corso della presentazione del piano industriale 2018-2020, intende aumentare il grado di innovazione grazie a telematica e digitalizzazione.
I progetti sono tanti. Vediamo le premesse. «Vogliamo utilizzare il digitale per migliorare l’esperienza del cliente», aveva affermato Carlo Ferraresi, direttore generale mercati e canali distributivi, in occasione della presentazione del piano. Come? «Con un nuovo approccio basato sulla multiaccessibilità ai servizi di Cattolica, su una maggiore interattività grazie ai servizi self service e anche a nuovi momenti di contatto, e sulla valorizzazione delle community dei nostri clienti». In sostanza l’idea è quella di «costruire una nuova value proposition dedicata alla clientela under 35 attraverso soluzioni specifiche e modelli di interazione immediati, semplici e digitali», ha detto Ferraresi.
Proprio i giovani under 35 sono nel mirino di Cattolica, il cui obiettivo è quello di incrementare questa fascia di clientela di 150.000 unità, fino ad arrivare al 20% del portafoglio clienti, in linea con il mercato.
Il gruppo investirà «con decisione» anche per sviluppare il modello distributivo multicanale. «Vogliamo utilizzare il canale digitale per potenziare le nostre reti fisiche», ha affermato Ferraresi. «Il cliente predilige sempre più una esperienza ibrida, cioè al tempo stesso fisica e digitale. Abbiamo quindi sviluppato una strategia multicanale integrata dove il digitale supporta, potenzia e completa le reti fisiche. In concreto abbiamo intenzione di sviluppare il multiaccesso con i servizi di Cattolica tramite il web, una nuova App di compagnia (fine 2018), una maggiore presenza sui social e sui nuovi canali di customer care. Inoltre prevediamo per il cliente la possibilità di effettuare on line l’acquisto della polizza, di gestire in self service attività di post vendita come per esempio la denuncia di un sinistro o il rinnovo di una polizza. Il cliente, anche nella sua attività digitale, verrà assegnato a un’agenzia di riferimento».
INNOVAZIONE & DATA MANAGEMENT – Su questo tema i progetti della compagnia sono tanti e puntano tutti sui dati e sulla connettività. I pilastri sono quindi due: data driven, cioè l’utilizzo dei dati lungo tutta la catena del valore, e connected products, cioè l’incremento del valore per il cliente e la compagnia con una offerta avanzata ed ecosistema di partnership.

IL PRIMO PILASTRO – A spiegarli bene è Luigi Barcarolo, direttore insurance analytic and business architecture di Cattolica. «Per quanto concerne il primo pilastro abbiamo già iniziato a trasformare Cattolica in una data driven company lanciando una serie di iniziative. In primo luogo abbiamo avviato lo sviluppo di una piattaforma tecnologica unica di gruppo con integrazione di tutti i dati dei clienti, al servizio delle unità aziendali. Abbiamo inoltre creato un team interno di insurance analytics che mi riporta e in cui trovano casa, fra l’altro, competenze attuariali specializzate in motor pricing. Questo team», ha proseguito Barcarolo, «valorizza talenti interni di Cattolica e li supporterà nello sviluppo tramite attività formative ad hoc. Faremo inoltre largo uso di nuove tecniche analitiche anche di intelligenza artificiale e di nuove banche dati esterne. Abbiamo identificato quattro aree prioritarie: lotta antifrode, la sofisticazione del pricing, l’automazione e la smaterializzazione dei processi e infine il customer value management. Grazie a questo menù di iniziative avremo un impatto crescente in orizzonte di piano che raggiungerà i 30 milioni di euro di utile tecnico aggiuntivo nel 2020».
La priorità che Cattolica si è data in ambito data driven è il processo sinistri. Il gruppo vuole migliorare l’efficacia dei processi antifrode, con un focus chiaro sull’auto attraverso un potenziamento delle attività analitiche antifrode auto e l’estensione delle stesse attività analitiche ai danni non auto). «I benefici sono molto significativi», ha specificato Barcarolo, dal momento che «porteremo il tasso di identificazione delle frodi dall’1% al 3%, allineandoci al mercato nell’arco di piano, con un impatto al conto economico che sarà di 15 milioni di euro di utile tecnico aggiuntivo nel 2020».
In ambito sinistri, Cattolica si focalizzerà anche sulla dematerializzazione e automazione del processo liquidativo. «Abbiamo già avviato una serie di piloti basati su moderne tecniche di intelligenza artificiale applicate alle immagini del danno e ai dati della telematica per effettuare perizie automatizzate del danno in ambito motor», ha affermato Barcarolo. «I risultati sono stati molto positivi e abbiamo quindi deciso di incrementare l’utilizzo di queste tecniche nel modo più massivo possibile sul portafoglio. L’obiettivo finale è quello di giungere a una liquidazione del danno quasi real time in tutta una serie di fattispecie di sinistri. Agendo su questo processo genereremo un beneficio crescente nell’arco di piano che raggiungerà i 4 milioni di euro di utile tecnico aggiuntivo al 2020».
Occhi puntati anche sull’auto, un segmento ritenuto da Cattolica «molto rilevante». «Ci focalizzeremo principalmente sull’interazione di nuove fonti dati esterne (tra cui merito creditizio e sistemi avanzati di assistenza alla guida come per esempio la frenata automatica di emergenza) e sulla sofisticazione degli analitics a supporto del pricing (miglioramenti modalità di valutazione del rischio tecnico; utilizzo analytics per personalizzazione dell’offerta sul profilo del cliente; evoluzione degli algoritmi di gestione del portafoglio)», ha spiegato Barcarolo. «I benefici della sofisticazione tariffaria saranno pari a 10 milioni di euro di utile tecnico aggiuntivo a fine piano nell’anno 2020».
SECONDO PILASTRO – Il secondo cantiere riguarda invece l’offerta di prodotti connessi e distintivi grazie a telematica, Internet of Things, tecnologie smartphone-based e partnership con vari player industriali.
La nuova offerta telematica lanciata un mese fa è la testimonianza di come Cattolica intenda muoversi su questo fronte. «Abbiamo in relazione alla telematica un gap significativo rispetto al mercato», ha riconosciuto Barcarolo, «con una penetrazione sul portafoglio del 5% contro un 20% medio di mercato. Ma noi trasformeremo questo svantaggio in una opportunità».
La telematica auto, secondo i piani di Cattolica, porterà dei benefici innanzitutto in termini di nuovi segmenti di clientela. Il focus è sulle aree metropolitane, sui giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni, sugli attestati di rischio incompleti, sui clienti digitali e sulle vetture medie e medie superiori.
Gli obiettivi sono sfidanti anche in termini di premi, redditività e fidelizzazione del portafoglio. «Aumenteremo la penetrazione della telematica sul nuovo business auto del 50%, raggiungendo un volume di una polizza su due di new business che verrà dalla telematica nell’anno 2020», ha sottolineato Barcarolo. «Questo ci permetterà una retention del portafoglio telematico di 2-5 punti percentuali superiore al business non telematico e 5-10 punti percentuali di riduzione s/p su portafoglio con telematica rispetto al portafoglio tradizionale. Complessivamente il beneficio sarà crescente e raggiungerà i 10 milioni di euro di utile tecnico aggiuntivo al 2020».
Fabio Sgroi
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