Dopo le recenti due note del Ministero dell’Interno si attende la pronuncia del Consiglio di Stato.
In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato prosegue la situazione di incertezza relativamente all’utilizzo corretto della cosiddetta “targa prova”, vale a dire un tipo di targa che si usa per esigenze di prove tecniche, sperimentali e costruttive, dimostrazioni, trasferimenti, ragioni di vendita e di allestimento.
Il Ministero dell’Interno, con una nota del 30 marzo scorso, aveva fornito alcune precisazioni in merito alla circolazione di veicoli su strada muniti di targa di prova, sottolineando come la targa di prova non consenta la circolazione ai veicoli immatricolati e non revisionati, privi di assicurazione Rc auto (pena le sanzioni previste dal codice della strada).
Poi, con un’altra nota del 30 maggio scorso, lo stesso Ministero aveva fatto un passo indietro, ricordando come esista una diversità interpretativa sulla questione rispetto alla visione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, stando a quanto riportato in quest’ultima circolare, «si è mostrato possibilista nel riconoscere l’utilizzabilità della targa di prova anche su veicoli immatricolati».
Sempre con questa ultima nota era stata disposta la sospensione di ogni azione sanzionatoria nei confronti di chi utilizza la “targa prova” su veicoli immatricolati, ma sprovvisti di copertura assicurativa.
I due Ministeri (Interni e Trasporti) avevano deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato (che ancora non si è pronunciato) per avere una chiave interpretativa univoca sulla tematica. (fs)
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