Per il vice presidente del Gruppo agenti Italiana Assicurazioni non è scontato che i dati dell’assicurato debbano essere comunicati per forza alla compagnia.
Il tema della proprietà dei dati del cliente continua a tenere banco. «La profilatura del cliente? Dovrebbe essere esclusivamente appannaggio dell’agente. I dati del cliente? Rientrano nella “chiacchierata” che si fa con lui e ciò non significa che si debbano comunicare necessariamente alla compagnia anche se imprese e agenti condividono un interesse comune nel conoscere la persona che si ha di fronte». È il pensiero di Giuseppe Sutera, vice presidente del Gruppo agenti Italiana Assicurazioni, intervenuto recentemente alla presentazione dell’Osservatorio europeo 2018 degli intermediari assicurativi a cura di Cgpa Europe.
Si è discusso anche della nuova direttiva sulla distribuzione assicurativa e sulla necessità di fornire una maggiore consulenza alla clientela: è un rischio oppure una opportunità per gli agenti? «In realtà», ha risposto Sutera, «la consulenza l’abbiamo sempre fatta; chiaramente il rischio aumenta notevolmente se consideriamo quello che è l’obiettivo del legislatore. Diventa quindi importante difendere la nostra attività da questo rischio sicuramente verbalizzando la consulenza che andiamo a prestare. Se poi intendiamo la consulenza come un rapporto con il cliente che lo porta a far nascere le sue reali esigenze e noi a soddisfarle con un prodotto adeguato, allora in questo le compagnie ci dovranno necessariamente venire incontro».
Fabio Sgroi
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